Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Il silenzio

Tramonto
Un silenzioso tramonto primaverile

Rompo il silenzio… per parlare di silenzio!

Il valore del silenzio, cos’è, dove si trova, perchè è importante. Quesiti cui fornisce risposte il libro di Kagge. E l’autore certo lo conosce il silenzio, avendo raggiunto il Polo Sud in solitaria. Il silenzio dei ghiacci è quello più adorabile.

Ricordo che tanti anni fa una ragazza mi chiese cosa mi piaceva dell’andare in montagna. Risposi proprio il silenzio. Il silenzio totale, o anche no, ma vero. Comunque quel silenzio che chiude il superfluo fuori e ci lascia soli di fronte a sè stessi, per trovare quelle dimensioni che abbiamo perduto nella frenesia di un mondo che non ci piace.

Tant’è… ricordo anche la risposta, una cosa tipo «non dire mai più cose così angoscianti!»

Sì, certo, il silenzio è nei luoghi comuni associato ad una mancanza, è qualcosa di negativo e terribile, o qualcosa che cela un disagio, una mancanza di espressione.

Ma c’è anche un silenzio che è esso stesso espressione. Che quando lo capisci diventa una forma di armonia con il mondo. In quel silenzio si sta bene da soli e, con chi è abbastanza in sintonia da poterlo capire, anche in compagnia. Poter condividere il silenzio è una delle cose più straordinarie che possano accadere.

Bene, questo libro ci spiega tanto sul valore del silenzio, in particolare trentadue risposte, e l’ultima se vogliamo ricorda un po’ lo Zero the Hero di G.P. Motti. Una pagina bianca tutta per noi.

E ancora, il silenzio può essere una discontinuità nella routine, qualcosa che interrompe quel forte rumore di niente di ogni giorno.

Tant’è, provateci. Io lo faccio da sempre. Chiudete fuori il mondo che non vi va. Un bel giro in montagna. Liberatevi di stupidphone e magari anche di bussole, altimetri e altre distrazioni. Lasciate che l’unica meta sia il viaggio. E lasciate spazio al silenzio. Che a volte il silenzio è l’unica espressione per significare quello che le parole non possono descrivere, se non riducendone il senso.

Invece  di un silenzio imbarazzato, rotto da tentativi d’arguzia e sciocchi luoghi comuni, il mio è quell’indisturbato silenzio del cuore che è l’unica, perfetta eloquenza. – diceva sull’andare in viaggio William Hazlitt.

Ecco che allora il silenzio diventa anche un’arte, una chiave per fermare un attimo il tempo di questa breve vita. Quante cose possiamo custodire semplicemente… facendo un po’ di silenzio!

Di Erling KaggeIl Silenzio

Quello che manca al mondo
è un poco di silenzio
quello che manca a questo mondo è il perdono che non vedo e non sento
tutta la gente intorno sogna di cavalcare il temporale
Quello che serve alla vita
è acqua e sale

Io non sono quell’uomo che aveva un sogno
che ne è stato dei sogni di questo tempo?
Di che cosa parliamo in questa vita?
Di che cosa nutriamo i nostri figli?

Quello che mancherà domani è un monumento all’uguaglianza
quello che manca già stanotte sono mille parole d’amore
perché c’è gente che parla d’amore in una lingua morta,
sono vivi e gli basta e sanno aspettare,
ma in questa estate che sembra piuttosto dicembre non tutto va bene oppure sì,
se vi pare.

Quello che manca al mondo lo vedo bene coi miei occhi
quello che manca a questo mondo non lo posso raccontare
io non sono quell’uomo che aveva un sogno e nemmeno l’artista che aveva un dono
ma anche un solo pensiero fa strada, come tutte le grandi illusioni.

Quello che manca al mondo
è un poco di silenzio
quello che manca a questo mondo è il perdono che non vedo e non sento
quello che manca al mondo è un poco di silenzio.

(I. Fossati – Quello che manca al mondo – Decadancing ©2011)

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