Vettenuvole

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Passo dell’Ometto

Passo dell'Ometto

La giornata non è delle migliori: cielo nuvoloso, umido, mite. Tocca accontentarsi di fare due passi con gli sci, anzi, uno solo: il Passo dell’Ometto (2614m).
Si tratta di una gita un po’ atipica. L’esposizione a sud obbliga un certo spallaggio degli sci. Oggi per avere neve continua bisogna salire intorno ai 1700m. E visto che si parte dai 1268m di Mondrone, in Val d’Ala, non è poco. Inoltre sono presenti un po’ di saliscendi e spostamenti.

La salita prevede il passaggio dall’Alpe Pian Prà e dall’Alpe Pian delle Mule come descritto nel nuovo libro”Scialpinismo nelle Valli di Lanzo” di Mussa e Sesia. Qui i pendii sono ampi e sicuri. La neve è resa sfondosa dal mancato rigelo e dal cielo coperto.

Fin nei pressi dell’Alpe Pian Prà si segue una pista pastoforestale, poi si risalgono ampi pendii ai margini di alcuni ripidi  versanti solcati da impressionanti valanghe di fondo.

Arrivati sotto la nord dell’Uja di Mondrone saliamo al Passo nella nebbia più totale. Il versante del Vallone di Sea è curiosamente privo di neve, a causa dell’azione del vento. Ci concediamo un assorto riposo nel silenzio di questi luoghi, resi più pittoreschi dalla grigia foschia.

Pur essendo svalangata e umida, la neve non è così male come ci si potrebbe aspettare. Scendiamo con ampie curve e, con qualche togli e metti, quasi fino a Mondrone con gli sci ai piedi.

Inforcare le fronde dei larici lascia una piacevole profumazione simil “pino silvestre”. Grazie a Ziano&Simona, che si sono arresi dopo un po’, e al grande Giò che mi ha accompagnato per uno strappo fin sul Passo. Sarebbe interessante provare la discesa diretta dal Bivacco Molino, ma oggi la neve è troppo instabile per inventare cose.

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