Ricordo anni fa, una gita sul Monte Palon, si parlava delle recenti guerre in Europa, e della barbarie che si perpetravano nella ormai ex Jugoslavia.
Si parlava di come fosse possibile che persone che fino al giorno prima andavano d’accordo potessero da un momento all’altro ammazzarsi solo perchè qualcuno diceva loro di farlo. Ma mi stupiva molto di più come i miei interlocutori fossero convinti di essere appartenenti ad una cultura superiore a questi meccanismi, convinti che da noi non sarebbe possibile una cosa così…
Ci racconta con efficacia quegli accadimenti Claudio Lolli, in Curva Sud, dall’album Intermittenze del cuore. Uno dei suoi album migliori, a detta anche dell’autore, e che ora voglio ricordare.
Curva sud, una canzone bella e attuale. Oggi che l’aria di fasci soffia sempre di più, anche da noi, dentro di noi, ne abbiamo testimonianze in montagna e ovunque.
Claudio Lolli nelle sue canzoni non vive una separazione netta tra un esistenzialismo politico ed uno privato, sentimentale. La sua poetica è sempre quella pubblica, anche nei risvolti più personali e interiori. Una poetica che è tutto, come un dono, una speranza, fosse anche rifiutata o calpestata dalla storia. Ricordo così Claudio Lolli, coerente con le proprie idee, sempre, senza compromessi o ambiguità. Da Aspettando Godot al Grande Freddo finale. La voglia di vivere ti salverà all’uscita di una galleria.