La Tresenta, nel cuore del Gran Paradiso, è l’ultima scialpinistica di questa tormentata stagione “primaverile”. Tormentata dalla fiera dei fenomeni meteorologici, che hanno visto il ritorno in gran stile del tempo freddo e perturbato.
Cogliamo quindi queste ore di sole, anche se ci si sveglia alle 3h30 della notte, perchè fare scialpinismo nei giorni del solstizio estivo ed in giornata è cosa da malati di mente. Tant’è, si viene però ripagati dal sapore unico di queste giornate, dove in basso è estate e campi in fiore, mentre in alto è luce di neve, talora inverno, contrasti riposanti che portano benessere.
Gli sci si calzano al Vittorio Emanuele, ma anche in discesa pur attraversando verso l’Etret si tolgono parecchio in alto ormai. La neve è bella primaverile, anche se in alto la gobba della Tresenta presenta numerosi tratti con una fastidiosa superficie di ghiaccio vivo.
Tecnicismi a parte, la giornata scorre leggera e piacevole tra queste montagne di notevole bellezza. Dopo il freddo della cima, giù a Pont Valsavaranche il sole torna pure gradevole e ci riaccompagna a casa soddisfatti di un’ultima bella sciata.
Con Watson e Luciano, che ringrazio per avermi trascinato fin qui, ne valeva la pena!