Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Scialpinismo nel Goms

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Occorre ammetterlo. Lo scialpinismo è diventata un’attività impossibile negli ultimi sei anni. Il clima è troppo cambiato. Non nevica più, soprattutto fa troppo caldo, e la poca neve scompare subito.

Sciare in natura è diventato qualcosa di estraneo, fuori luogo. Per “sciare in natura” intendo scialpinismo, neve naturale. Sulle piste non c’è più vergogna, non c’è più disagio, la neve ormai si crea ovunque e si fa finta che sia tutto normale come in tanti altri aspetti del nostro vivere. Non parliamo di sci nordico, mi chiedo se ancora qualcuno si prende il mal di testa di starci dietro per sciare magari una volta all’anno. Eppure ricordo ancora fino a trent’anni fa, quando la neve nel fondovalle era abituale e fare sci di fondo anche. Mi ricordo a fine anni ’90 quando sui newsgroup mi lamentavo che le temperature salivano troppo e giù discorsi sui cambiamenti climatici. Mai però mi sarei immaginato tanto, che un’intera stagione sarebbe di lì a poco del tutto scomparsa.

A metà dicembre nelle Valli di Lanzo poco sopra i 1000m sono fiorite le primule e anche il tarassaco. Tant’è, accontentiamoci allora di vedere un po’ di neve nel cuore freddo dell’Europa, la Valle del Rodano elvetica (Vallese), il Goms in particolare. Arrivi qui e ti sembra di varcare una soglia, vedere ancora l’inverno che dalle nostre parti non c’è più da anni. Non che la temperatura non sia aumentata pure qui, solo che si parte da medie così basse che l’acqua resiste ancora nello stato solido a quote popolari.

Siamo il 26 dicembre a Rothwald, verso l’Hohture. In tanti ci accalchiamo su questi cucuzzoli cercando un po’ di neve resa dal caldo sole non troppo pesante e crostosa. Ci si riesce, in parte. In alto non si va, troppi pericoli da neve ventata e accumulata.

Il 27/12 siamo nel Goms vero e proprio. Da Niederwald saliamo sull’altopiano dell’Arnergale superando uno splendido bosco di larici e abeti rossi. Meraviglioso il panorama sulle montagne del Vallese. La neve è accettabilmente pesante, ma in alcuni tratti ancora leggera e farinosa. In basso l’anticiclone con l’aria immobile ha permesso la formazione di un frusciante strato di brina. Un paesaggio davvero incantevole. Anche lo sci nordico è assai praticato nel fondovalle.

Il 28/12 siamo a Termen. Saliamo verso il Fulluhorn fino intorno ai 2300m, dove la neve è sicura e non troppo ventata. Scendiamo nel consueto boschetto per poi salvare gli sci per la poca neve negli ultimi duecento metri di dislivello seguendo la stradina.

Tanta fatica, forse più in discesa che in salita perchè a queste attività non sono più abituato, ma è bello rivedere la neve e rinnovare il ricordo di quello che anche dalle nostre parti fino a pochi anni fa era normale.

Dormire in Svizzera è impossibile causa prezzi folli, ma si possono trovare ottime sistemazioni presso il confine, noi abbiamo pernottato all’Hotel Sempione di Varzo. Grazie a Ivano e Eugenio per la piacevole compagnia in questi giorni divertenti.


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