Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Info

Si tratta di un vero e proprio diario per ricordare viaggi e esperienze tramite foto e racconti. Viaggi e racconti soprattutto relativi al mondo della montagna, il principale interesse di chi scrive da almeno una trentina d’anni. Non troverete resoconti di tremende salite su difficili ed ostili montagne; nemmeno verranno vantati rischi e pericolosità vissuti sulle stesse. Intanto perchè non sono in grado di affrontare particolari difficoltà, poi perchè le evito.

Vorrei invece raccontare di una montagna piacevole, che approcciata con la giusta misura e il dovuto rispetto sia in grado di dare a chiunque grandi soddisfazioni. Vorrei raccontare di posti del tutto comuni, ma nello stesso tempo fantastici se paragonati ad una vita quotidiana vissuta per gran parte del tempo tra le mura di una città. Non c’è bisogno di cercare mete lontane ed esotiche per riscoprire il vero senso della natura, a volte basta allontanarsi di qualche chilometro.

Raramente appaio nelle foto, per il semplice motivo che il fotografo sovente sono io. Inoltre non è una mia prerogativa avere la classica foto di vetta. Mi diverto di più a fotografare panorami, ambienti e animali.

Non mancano riflessioni e argomenti di varia natura (meteorologia, astronomia e quant’altro).

Un semplice riordino di idee, foto, sensazioni. Più un piacere personale che non un desiderio di propagandare idee o esperienze. Nella speranza che possano rimanere una parte delle emozioni che si provano a vivere le esperienze raccontate tra queste pagine, dalla visione di un’eclissi alla scalata di una montagna.

Perchè “È troppo grande il cielo per capirlo al volo“?

È una frase tratta da una canzone di Roberto Vecchioni (il tema del soldato eterno e degli aironi). La canzone parla di un immortale che cerca e non trova mai, che più vive e meno capisce, perché anche avendo tutto il tempo del mondo è sempre più quello che non si sa che quello che si sa. O che si crede di sapere. Si dice che viviamo nel tempo del “tutto e subito”, un tempo di incredibili applicazioni tecnologiche e scientifiche. Forse questo ci porta a trascurare che tante conoscenze, fenomeni, e più in generale ogni aspetto della vita non è immediato, ma frutto di passioni coltivate a lungo, di attimi aspettati, di tentativi. Non aver fretta di giudicare e riconoscere l’anima che si nasconde nelle persone è anche parte di questa frase. Cercare è forse più importante che trovare, perché è la spinta che porta avanti l’umanità e rende belle le persone.