Il gennaio appena concluso è trascorso in piena regola del nuovo secolo. Mite e senza fenomeni di rilievo, in questo caso con una temperatura media (2,5°C a Cafasse) addirittura superiore a quella di dicembre.
Dominato dall’anticiclone sub-tropicale, ha comunque consentito ad una perturbazione sciroccale di portare un po’ di neve, asciutta solo sopra i 1500m. Così, sulle nostre Alpi Graie Meridionali, rispettando le anticipazioni di inizio stagione, ci siamo divertiti con qualche sciata piuttosto che con cascate di ghiaccio. Da noi se manca la neve per sciare non è certo colpa delle precipitazioni (al Rifugio Gastaldi c’è oltre un metro di neve), piuttosto delle miti temperature.
Febbraio, il mese instabile per eccellenza dell’inverno, non vuol mancare alla sua definizione, quantomeno a larga scala. Oltre il 5o° di latitudine, infatti, l’inverno sin qui piuttosto freddo subirà infatti il botto finale. La fase calda termina infatti nel corso della prossima settimana. Il rinforzo dell’Anticiclone Russo-Siberiano porterà infatti aria freddissima non solo sui paesi baltici, ma probabilmente anche su tutta l’Europa centro-occidentale. Si ripeterà infatti uno schema già visto, ma con caratteristiche ancor più marcate ed un vero e proprio moto antizonale. Ne sentiremo parlare.
Nel frattempo a sud delle Alpi esiste la possibilità che si attivino nuove perturbazioni afromediterranee. Con venti prevalentemente sciroccali. Tale circostanza dovrebbe finalmente consentire qualche nevicata consistente. E finalmente asciutta a quote non troppo alte. In attesa dell’ormai imminente primavera.