Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Sibersattel

Colle della Sella d’Argento

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La Sibersattel (o Sella d’Argento) è un colle posto tra la P.ta Dufour e la vetta della Nordend, nel gruppo del Monte Rosa, sul confine tra Svizzera e Piemonte. Se cercate un modo per raccordare la stagione scialpinistica e quella alpinistica, passando un paio di giorni in un ambiente favoloso di ghiacci perenni è buona idea venire qui.Il periodo migliore per questo itinerario è aprile, quando è possibile raggiungere il Monte Rosa Hütte con gli sci sfruttando un accesso al ghiacciaio del Gorner dalle piste di sci e relative funivie.

Noi purtroppo arriviamo in condizioni già estive, salendo al Rifugio dalla Stazione Rotenboden del treno per Gornergrath. In tal caso occorre fare 400m di discesa ed altrettanti di risalita con gli sci nello zaino, compiendo un lungo avvicinamento sia all’andata che al ritorno. A conti fatti, per quanto mi riguarda, questo tratto risulta essere il più faticoso della gita. A prescindere dalla (per me) normale mancanza di fiato intorno ai 4515m della Sibersattel.

Il Rifugio è molto pulito ed accogliente. Progettato in modo avveniristico e funzionale, offre la migliore comodità ed accoglienza. Costruito seguendo criteri ecologici e di rispetto per l’ambiente è quasi del tutto autosufficiente energeticamente. Il particolare rivestimento  consente un’eccellente assorbimento del calore esterno.

All’una di mattina il gatto del rifugio ci aspetta già per la colazione. Ci si alza quando si vuole, la colazione viene preparata la sera prima dai gestori. Il gatto ci segue anche per un tratto sul ghiacciaio, poi torna a casa.

Un tempo incerto e nebbioso a tratti ci accompagna tutto il giorno, senza però mai peggiorare in modo preoccupante. A parte alcuni momenti, la nebbia copre solo le cime. Arriviamo al Colle dopo circa 7h di salita tra meravigliosi seracchi e ambienti glaciali spettacolari. Itinerario delicato, ma mai difficile. L’unico tratto un po’ ripido è nella parte iniziale sopra il Rifugio, ma non supera i 30-35° in ampi pendii. Poco prima della sella, un ultimo seracco non è aggirabile: occorre togliere gli sci e superare un breve muretto con i ramponi. Un bravo sciatore lo supererebbe anche in discesa, nel mio caso lo ridiscendo con picca e ramponi.

Al colle nebbia e nevischio non mi danno motivazioni per proseguire sulla Nordend. La cresta non è nemmeno tracciata. Secondo Giorgio, trovato la sera prima al Rifugio, la cresta è in parte verglassata e richiederebbe ben più dell’ora di listino per la percorrenza.

Tuttavia, nonostante la fatica, tornerei un giorno volentieri per fare la Nordend, ora che l’ho vista così vicina… La sciata è fantastica e più rilassante di quanto immaginavo. Mai troppo ripida e su bella polvere nel primo tratto (dai 4200m in su). L’ossigeno che torna improvviso poi ti dà un colpo di vita. L’unico accorgimento è non abbandonare le tracce ed evitare di cadere tra seracchi e crepacci che qui abbondano ovunque. Segue una neve primaverile e perfetta (a parte irrilevanti sastrugi) fino al rifugio.

Note tecniche: è difficile portare per ore nello zaino sci, pala, sonda, arva, corda, picca, ramponi… c’è qualcosa che non quadra in tutto questo. Il dislivello della giornata è di 1700m+400m, ma sono soprattutto i 400m del rifugio che distruggono (sia i 400 in discesa che quelli in salita), in parte da percorrere su morene instabili, ghiacci necrotici e rocce montonate. Forse conviene proprio fare questo itinerario ad inizio stagione, quando si scende con gli sci fino a fondovalle.

Note logistico-economiche

  • Per farsi un’idea dell’itinerario: camptocamp – relazione di Luca Colombo consigliata
  • Arrivo in auto a Tasch. Parcheggio 27.5 CHF
  • Tasch-Rotenboden in treno, andata e ritorno 83 CHF
  • Pernottamento mezza pensione alla Capanna Monte Rosa, circa 50€. Del cibo è consigliabile solo la minestra. Buona ed abbondante la colazione.

Alcune foto di Fabio

Shark fin
Shark fin - © Fabio Luffarelli
Esposizione
Esposizione - © Fabio Luffarelli
Slopes
Slopes - © Fabio Luffarelli

Ecco chiusa la stagione dello scialpinismo. Da anni penso alla Nordend. Per mesi ho pensato a questo itinerario, per fortuna sopravvalutandolo un poco. Infatti la sciata è davvero divertente e rilassante, in ambienti fantastici, per me coronamento di una stagione superlativa.

Peccato per il meteo così così, ringrazio sinceramente Fabio e Igor: intanto perchè si trovano poche persone a cui piacciono questi itinerari, poi perchè mi hanno trascinato fino al colle nonostante le mie perplessità sulle condizioni dell’atmosfera. Ammetto che per me merita venire qui con un bel tempo, e senza la determinazione dei miei compagni me ne sarei tornato indietro ben prima del colle, intimorito da peggioramenti inesistenti e nebbie che cancellano ogni vista. Invece un discreto ombrello pluviometrico ha lasciato praticamente asciutto il Rosa, mentre tutt’attorno una moderata tormenta si sfogava. Un saluto a Graziano che è rimasto a casa con l’influenza.

E ancora grazie a tutti i compagni di quest’ottima stagione scialpinistica.

12 thoughts on “Sibersattel

  1. complimenti a tutti e tre; non voglio fare promesse ma sappi che a me piacerebbe molto andare da quelle parti, quindi salvo complicazioni l’anno prox ci sarò, ciao

  2. dalle foto deve esser molto bello! hai fatto bene a non desistere…magari l’anno prossimo….
    adesso è finita la stagione ski alp?

    1. Finita, sì sì. Guardavo il Breithorn occidentale. Quella ripida “collinetta” appare tutt’altra cosa vista da “dietro”.
      Ma quante belle sciate abbiamo fatto quest’anno! Ti devo molto per questo “allenamento”, e le virgolette sono d’obbligo perchè ogni gita è stata fantastica in sè e non una preparazione per un’altra.

      La Sibersattel merita davvero come sciata e ambiente, ma se ci torno a ciel sereno almeno uno di voi mi deve accompagnare sulla Nordend 🙂

      Ora viva l’imminente estate! Voglia di sole, roccia, alta quota, bassa quota, bici, ascensioni, escursioni…

  3. Ciao Marco,
    Io un socio per la Grivola me lo sono trovato, quando vuoi organizzare noi siamo pronti.
    a presto
    Paolo

  4. caro Marco infine sei uscito a riveder le stelle! Bentornato nel mondo del sudore magnesiaco, del moschettone tintinnante, della gamba tremola, dell’avambraccio acciaiato, del volo pindarico ma anche del profumo di lichene del colpo d’occhio al buco o alla reglette, salvezza dell’ultimo minuto!!!!

Commenti

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