Il Vallese, questo sconosciuto. Per chi lo ignorasse, come me, si tratta della regione elvetica con la massima concentrazione di montagne oltre i 4000m presenti in Europa. Sono finito qui seguendo l’entusiasmo contagioso di Giorgio e Paola, attirati da concatenamenti, canali misti e creste dentellate.
Non so come sia andata, non abbiamo salito nessun 4000 o fatto concatenamenti dentellati, ma abbiamo salito e ridisceso un paio di volte una montagna chiamata Ulrichshorn (3929m). Siamo arrivati a circa 30m dalla croce di una vetta da tutti chiamata Nadelhorn (attenti al ghiaccio vivo!), per poi tornare indietro. Giorgio e Paola sono anche andati a spasso su una cresta che porta allo Stecknadelhorn, io mi sono limitato a fotografarli perchè di quella montagna non sono riuscito nemmeno a pronunciare il nome. Poi un “buon” fotografo deve pur fare qualche foto, ogni tanto.
Se siete molto veloci potrei consigliarvi di fare la Nadelgrat integrale ridiscendendo dalla Bordierhuette alla cengia obliqua, altrimenti dal canale superiore del Durrenhorn ad agosto rischiate di tirarvi addosso la roccia del Vallese, rinomata per contundenza e solidità – Paola due caschi voleva mettersi!
E per il resto, il bello di queste giornate è esser stati a spasso in un ambiente straordinario, glaciale, illuminato oltre ogni misura. Circa 1700m di dislivello tra montagne troppo alte e meravigliose, a cui aggiungiamo altri 1300m per il rifugio. Eppure senza malore, senza sbalzi funiviari. Immersi in un silenzio, una luce e una quiete che non hanno eguali e non possono essere descritti, solo provati.
Grazie a Giorgio e Paola per quest’estate fantastica. Ottimo il trattamento alla Bordierhuette, grazioso rifugio con scarsa frequentazione. Se per caso finite per errore a Grächen fate attenzione alle fioriere.
ciao Marco,
i miei complimenti per la tua estate in montagna davvero invidiabile in quanto a bellezza degli itinerari scelti. In un agosto per me all’insegna della pigrizia e di una svogliatezza senza precedenti e con i compagni fidati emigrati in cerca di lavoro, i tuoi racconti mi hanno portato un po’ di aria di montagna.
il Nadelhorn l’ho fatto due anni fa in scialpinismo, dalla Bordierhutte. Una gita davvero notevole in quanto a isolamento, impegno richiesto e bellezza dell’ambiente.
ti auguro un ottimo finale di estate
claudio
Ti ringrazio. Sì adoro questi itinerari un po’ solitari, ma tra montagne bellissime. Trovare queste nicchie rappresenta una grande soddisfazione.
Mi chiedevo proprio come potesse esser con gli sci su di qui… I dislivelli sono certamente significativi!
Spero tu possa tornare presto alle montagne.
Grazie
Marco