Via “Super Bianciotto” alla parete ovest – sudovest
La Punta Cristalliera si trova in Val Chisone, nei pressi del Rifugio Selleries (2030m), dove si arriva in macchina su una strada un po’ tormentata dalle recenti piogge. Questa cima presenta una vertiginosa parete di pura serpentinite rossa. Qui sono state tracciate vie da tutte le generazioni, ed oggi convivono salite moderne con quelle classiche, ormai un po’ al limite dello spazio messo a disposizione dalla montagna.
Il successo che questa parete ostenta tra gli arrampicatori è comprensibile, dovuto sicuramente alla roccia eccellente, alle linee di salita vertiginose e all’ambiente pittoresco.
La nostra meta è la diretta alla parete sw sulla Superbianciotto, una via di Michelin/Bocco con difficoltà massima di 5c/6a. Purtroppo ancora una volta la difficoltà è dovuta all’inclinazione un po’ oltre la verticale di alcuni movimenti, fattore che mi provoca visioni mistiche e disorientamenti epici. La seconda lunghezza, in particolare, oppone uno strapiombo/tetto davvero faticoso e brutale già solo alla vista. Ma quasi ogni lunghezza ha qualche passo notevole, ad eccezione della quinta lunghezza (traverso su placca di IV) e l’ultima (placca di V+ meno difficile di tutti gli altri V+ della via, quantomeno perchè superabile con l’aiuto della gravità). La via è protetta abbastanza bene, ma conviene portarsi dietro un po’ di friend e nut, per stare sul plaisir viste le frequenti possibilità di protezione offerte. Una buona relazione è quella del sito montagna per tutti.
Tecnicismi a parte la montagna è davvero bella. La salita, tra linee estetiche trovate con gran telento, consente di esplorare e vivere questa slanciata parete di diedri, spigoli, fessure. Il tutto sulla caratteristica serpentinite rossa, una roccia metamorfica incisa da una moltitudine di linee curve superficiali che ricorderebbero sinuosi serpentelli. L’ambiente è dominato nella prima parte dal grazioso bacino dei laghi di Laus e della Manica, un quadretto che merita una piacevole contemplazione. Allo stesso modo sono apprezzabili le luci sul Monviso e l’alba che sorprende il Rifugio Selleries nel verde brillante dei pascoli.
Nonostante la fresca atmosfera dell’ombrosa parete la frequentazione è notevole, soprattutto sulle altre vie moderne limitrofe a quella da noi percorsa. Arriviamo in vetta con la nebbia, ma sembra una giornata stupenda nella media di questa bizzarra estate.
Queste montagna meritano sicuramente altre visite: ad esempio la Dumontel all’Orsiera (che a me ricorda uno sfortunato episodio), l’accademica alla Cristalliera, la stessa Bianciotto incuriosisce. Montagne belle anche in inverno, in quanto la sud dell’Orsiera è davvero eccezionale con gli sci.
In discesa resto piacevolmente sorpreso e catturato dai colori dei fiori e della luce del sole, una rarità, anima celata della montagna da una estate così avara di bel tempo. Inquietanti disagi articolari mi riaccompagnano lentamente al Rifugio.
Grazie a Marco e a Ziano “il flippangher” che ha brillantemente risolto la prima parte, cruciale, della salita. Un saluto ai due gracchi che ci hanno accompagnato in parete.