Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Chi nel fuoco

Una cantilena sarcastica e fatale, una delle più belle e tristi ballate del cantautore canadese. Canzoni introspettive, che incantano e bruciano, lasciano un solco nell’anima.

Leonard Cohen sostiene che nella vita tutto quello che abbiamo viene perso, progressivamente, gradualmente; fino al bene più prezioso, la vita stessa. Restano domande senza risposta. Ma che cosa c’è proprio in fondo in fondo, quando bene o male faremo due conti e i giorni goccioleranno come i rubinetti nel buio e diremo “Un momento, aspetti”, per non esser mai pronti? Signora Bovary, coraggio pure, tra gli assassini e gli avventurieri, in fondo a quest’oggi c’è ancora la notte, in fondo alla notte c’è ancora, c’è ancora…

E chi nel fuoco?
Chi nell’acqua?
Chi alla luce del sole?
Chi nel buio della notte?
Chi per alto cimento?
Chi per processo comune?
Chi nel tuo felice, felice mese di maggio?
Chi per lenta decadenza?

E chi dovrò dire che sta chiamando?

E chi scivolando via in solitudine?
Chi coi barbiturici?
Chi in questi reami dell’amore?
Chi con qualcosa di smussato?
Chi per una valanga?
Chi nella polvere?
Chi per la sua cupidigia?
Chi per fame?

E chi dovrò dire che sta chiamando?

E chi per coraggiosa ascesa?
Chi per un caso?
Chi in solitudine?
Chi in questo specchio?
Chi per ordine della sua signora?
Chi per propria mano?
Chi in catene mortali?
Chi nel potere?

E chi dovrò dire che sta chiamando?

Vedi anche qui.

Comunque, per concludere con allegria (si fa per dire), restando in tema da primo novembre, questa sera vi lascio con una gran canzone di Vysotsky, ottimamente resa in italiano da Giorgio Conte (il fratello di Paolo).

Vedi anche qui.

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