
Esiste lontano lontano, in un angolo un po’ appartato della Svizzera, una vetta alta e aguzza, che la fantasia della natura ha dotato di profili simmetrici e slanciati. La cima è contornata da ancelle più basse, pilastri che ridisegnano una medesima forma a fil di cielo, come si vuole nell’immaginario dei migliori libri delle fiabe.
Questa vetta ha da sempre attratto anche le più fervide immaginazioni degli alpinisti, che ne hanno salito spigoli e pilastri.
Stiamo parlando del Pizzo del Prevat, una guglia di solida roccia, una classica delle salite nelle Alpi Lepontine del Canton Ticino.
Lo spigolo NE affascina per il suo profilo, e raccoglie la prima luce dell’alba (con l’eccezione dei primi trenta metri, che restano all’ombra dello spigolo Est assai a lungo).
Per chi giunge da lontano è possibile prenotare un posto alla Capanna Leit, che si raggiunge con poche centinaia di metri di dislivello dal Lago Tremorgio. Questo incantevole bacino è a sua volta raggiungibile con la teleferica dal paese di Fiesso, a pochi minuti dall’uscita autostradale di Quinto.
Il Lago Tremorgio ospita un impianto idroelettrico, esempio di eccellenza per discrezione nei confronti dell’impatto ambientale. La presa di adduzione dell’acqua è stata scavata nel pendio sottostante il lago, senza toccare la superficie dello stesso. Questo lago merita la visita, offrendo dei riflessi e dei colori incantevoli.
Un largo sentiero conduce alla Capanna Leit, tra larici e ampie malghe. Fino intorno ai 2000m si nota un ricoprimento sedimentario oceanico, risalente a circa 200 milioni di anni fa, composto da dolomie quasi bianche. È evidente la più recente spinta a base di gneiss e quarzo, di cui è composto il Pizzo del Prevat.
Lo sviluppo ampio e docile dei pendii attorno alle montagne è impreziosito dalla presenza di numerosi laghetti, solo la presenza dei tralicci dell’alta tensione riesce a rovinare la bellezza di questo luogo.
La Capanna Leit è molto carina, ben tenuta e accogliente, il trattamento è ottimo e cordiale. Un rifugio consigliabile. Il gestore ci ragguaglia anche sui dettagli per raggiungere agevolmente la base del vicino spigolo.
Lo spigolo NE è stato salito da Bernasconi, Magistri e Rovagnati nel 1943. In anni recenti nella parte bassa è stata realizzata una variante più diretta, su roccia più salda e placcosa. Ben spittata, con difficoltà massime intorno al “5b+” che all’ombra ed in partenza costringono a qualche riflessione. Tuttavia le difficoltà sono oneste e non ci sono necessità di azzeramento. Il primo breve tiro può essere unito al successivo, saltando la sosta che si trova sulla cengia leggermente a sinistra dello spigolo, passando direttamente a quella che su alcune relazioni è la seconda lunghezza. Qui c’è la placca che probabilmente viene indicata di 5b+, da salire su tacchette per i piedi. Complicato l’arrivo in sosta se qualcuno ci ha cagato (!!).
Tutte le lunghezze successive sono più semplici, presentando qua e là passi faticosi e verticali. L’esteticità e l’esposizione sono notevoli, sorprendenti. La seconda lunghezza, in base alle soste presenti, va unita alla terza. Lo sviluppo è affascinante, tra spigoli, spaccate, diedri e fessure. La ricerca dell’itinerario è agevolata da una chiodatura generosa: solo su alcuni tiri che non superano il III e IV ci sono pochi spit, ma non abbiamo avuto esigenza di integrare. Geniale l’intuizione di Bernasconi e soci, che arrivati alla base della parte più impressionante dello spigolo hanno scovato una fessura sul lato orientale, dapprima orizzontale e poi verticale, che riporta nei pressi del fil di spigolo in un paio di lunghezze.
Sul settimo tiro c’è un ultimo breve tratto sul 5b, la cui difficoltà è energumena, “solo” rappresentata dalla verticalità e fisicità della progressione.
La discesa avviene su sentiero interrotto da brevi pareti di III, superabili con comode doppie, l’ultima consigliabile di 63m – gli ultimi tre si disarrampicano facilmente. L’avvicinamento, descritto in alcune relazioni, dal Passo di Campolungo è fuorviante e utile solo in salita, per chi arriva in giornata da fondovalle.
Complessivamente si tratta di una salita plaisir mediamente tra il IV ed il V grado, in un ambiente davvero straordinario ed elegante. Imperdibile.





















Salita a tiri alterni con Giorgio, che ringrazio sentitamente per l’ottima compagnia. Lui ha ormai salito di tutto sulle Alpi, ma riesce ancora a trovare qua e là itinerari di nicchia che gli mancano.
Un saluto ai ragazzi tedeschi incontrati lungo la salita e un ringraziamento per la foto di vetta e il passaggio sull’ultima doppia.
Cara Svizzera…
Alcune indicazioni economiche per chi proviene in auto da zona Torino.
- Autostrada TO-MI: 14,9€
- Raccordo TO-MI (Tangenziale della vergogna): 1,5€
- Tangenziale NW di MI: 3€
- Autostrada dei laghi: 2,2€
- Totale autostrade italiane: 21,6€
- Totale autostrade italiane A/R: 43,2€
- Totale autostrade italiane: 21,6€
- Autostrada elvetica: 40€ (bollino annuale valido per tutte le autostrade nazionali)
- Totale pedaggi Torino-Rodi/Fiesso A/R: 83,2€
- Il prezzo del carburante è stimabile attualmente in un minimo di 40€ A/R, se non avete auto troppo disoneste.
- Cabinovia Tremorgio A/R: 20€
- Mezza pensione Capanna Leit: 53€ (convenzione Reciprocità CAI)
Scopri di più da Vettenuvole
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.