Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Ghicet di Sea

Sopra i cieli grigi delle pianure, sopra le nuvole c’è sempre il sole. Oggi lo andiamo a trovare, lasciando l’aria brumosa a bassa quota. La destinazione è il Ghicet di Sea, 2750m circa, valico posto tra il Pian della Mussa (Val d’Ala) e lo splendido Vallone di Sea in Val Grande di Lanzo. Si parte da Balme, 1430m. Ci tocca risalire tutto il Pian della Mussa, il Pian Ciamarella e infine affrontare l’erta finale che conduce allo stretto valico. Ghicet in patois indica appunto un angusto passaggio, un buco, fenditura di difficile raggiungimento. Se questo è vero dalla Val di Sea, dal Pian Ciamarella invece il percorso si snoda tra docili pendii e vasti pianori.

Alle 8 raggiungiamo Balme, sotto un cielo ovattato di grigio. Ci sono appena -3°C, sovente ce ne sono -10°C. Meglio così, e dire che le previsioni figurano questa come una rigida giornata invernale! Sono con Riccardo, che ne approfitta per una scialpinistica mentre io rispolvero le racchette da neve (infernali attrezzi sui quali continuo a nutrire una forte perplessità). Il Pian della Mussa è ancora immerso nella nebbia e nella galaverna, solo al Rifugio Ciriè splende un sole sorprendentemente mite! Le cime oggi sono più raggianti che mai, alcune frane solcano le cascate di ghiaccio ormai scongelate. Vista la scarsa neve non monto le racchette sopra il Ciriè e giungiamo fino al Pian Ciamarella. Qui la neve abbonda. I colori, la luce, i contrasti sono rilassanti! La neve, trasformata e ventata, coperta da uno strato sottile di ghiaccio, sembra una glassa che copre irregolare il pianoro. Sembra un paesaggio antartico, dal quale emergono qua e là affioramenti rocciosi di colore rossastro. La neve, increspata e ondulata, ricorda un mare mosso improvvisamente congelato.

Man mano che si sale la temperatura aumenta. Il pendio terminale è davvero faticoso, fa un caldo assurdo, mi rendo conto che aver dimenticato la protezione solare è stato un disastro. Mi aspetta una cocente e precoce insolazione. Devo calzare le racchette, mentre Riccardo mette i coltelli. Sul Ghicet ci aspetta un atteso riposo, mi concedo una pausa su di una calda roccia scistosa. Le montagne sono belle, nitide. Non manca un bel colpo d’occhio sul Gran Paradiso, Ciarforon, anche la Grivola spunta appena. Lontano, verso le pianure, si scorge un mare di nubi. Il primo piano sulla Est della Ciamarella è superbo.

La discesa è un vero divertimento per Riccardo, che scia con grande disinvoltura. Io scivolo un tratto con il culo, poi devo montare le racchette, sulle quali inciampo più volte e mi trascino goffamente. Torniamo al Ciriè, dove si ritrova il contatto con la civiltà: soprattutto sciatori che salgono la pista di fondo. Si avvia così alla conclusione una giornata tranquilla e ben vissuta, una passeggiata sulla neve come non facevo da tempo.

Sul Ghicet di Sea, a 2750m, ad un certo punto si è librata nell’aria una bellissima farfalla. Un sorprendente vanessa dal colore rosso intenso. Probabilmente nessuno le ha detto che è ancora inverno; così ha colto al volo il tepore della giornata, approfittandone per salutare il caldo sole del 16 febbraio 2008.

Ghicet di Sea
Partenza nelle nubi
Ghicet di Sea
Limite superiore delle nubi (1800m)
Ghicet di Sea
Sopra le nubi
Ghicet di Sea
Galaverna
Ghicet di Sea
Rifugio Ciriè
Ghicet di Sea
jcr
Ghicet di Sea
Salendo al Ghicet
Ghicet di Sea
Panorami
Ghicet di Sea
Arrivo al Ghicet
Ghicet di Sea
Bessanese
Ghicet di Sea
Ciamarella

Ghicet di Sea
Uja di Mondrone e Passo dell’Ometto

Ghicet di Sea
Cima Leitosa
Ghicet di Sea
Gran Paradiso

Ghicet di Sea
Albaron Sea, P.ta Francesetti sullo sfondo

Ghicet di Sea
La discesa.

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