Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Basta così!

Come rovinare una giornata perfetta

Mont Blanc du TaculOggi ho avuto la pessima idea di tornare sul Bianco, per tentare l’unica via ritenuta più facile e sicura: la cosiddetta trois mont blanc. L’ultima volta c’ero stato due anni fa ed ero diventato blu sulla spalla del Maudit. Una giornata bellissima passata nella nausea e nello sfinimento. Decisi di tornare solo più allenato per un colpo sicuro.

Eccoci. Mentre due anni fa si stava benissimo, ora al Cosmiques è praticamente impossibile dormire anche quelle poche ore canoniche. Non si chiude occhio, l’aria è calda e malsana, odora di vomito e di gas flatulenti di gente che anzichè il Diamox dovrebbe prendere quel famoso prodotto, il no gas, quello con la pubblicità della tipa con il cavolo in mano – balenghi! Altro che energie alternative…

All’una, a colazione, a Ziano colano i sudori freddi. Non sta bene. Io invece non ho chiuso occhio, sono intontito e solo una boccata d’aria fresca mi ridona un po’ di vigore. Infine decidiamo lo stesso di partire, la salita tra i seracchi del Tacul mi mette di buon umore, ma già sulla Spalla l’eroico Ziano è colto da sfinimento e tocca tornare indietro. Paolo non accusa alcun malessere, per lui la cima sarebbe una questione scontata. Le rinunce sono dolorose anche per chi sta bene! Che dire poi venire qui e centrare l’unica giornata all’anno in cui si sta così male, giacchè Ziano non l’ho mai visto così distrutto, solo la settimana prima sui Lyskamm tirava come una locomotiva…

Al Monte Bianco salgono tipi di ogni genere, ma i più caratteristici sono le guide con il cliente. Il cliente è già sconvolto mezz’ora dopo la partenza e viene trascinato dalla guida che lo lega ad un metro. Se non fosse per il malessere d’alta quota l’ambiente sarebbe spettacolare e il percorso non oltre il PD.

Sono solo le quattro sulla Spalla del Tacul, è ancora notte, occorre tornare al rifugio flatulente. Da qui attendiamo alcune ore, poi saliamo all’Aiguille du Midi per cogliere la triste funivia che porta a Courmayeur. Qui facciamo un’altra ora in coda per accedere alle cabinovie. Il sole splende caldo e sfacciato, non c’è una nuvola in tutto il cielo.

La giornata è così bella, perfetta, che mi sembra una violenza rovinarla così. Perchè stare più volte in posti inospitali, stare male in luoghi affollati, per salire una montagna classica che infine non si lascia salire?

Basta così, inutile rovinare altre giornate perfette per stare male. Non proverò mai più il Monte Bianco.

10 thoughts on “Basta così!

  1. Mi spiace Marco,
    …il Bianco è solo rimandato…
    ma vuoi mettere la comodità e la serenità delle nostri valli?

    Ti telefono per le Levanne.

    Alex

  2. jcr, por todos los diablos, mi sa che hai ragione! 🙂
    Stavo anche pensando a montagne più aggressive come dislivello, ma senza funivie che possano arrecare danni a me o a chi mi accompagna. Tipo la Dent Blanche. 3000m di dislivello, ma la salute ne guadagna…
    Anche un giretto sulle Levanne non guasta 🙂

  3. Salendo in funivia c’è sempre da mettere in conto il mal di montagna, può cogliere anche chi non ha mai patito. E col mal di montagna tutto lo schifo che si può trovare al rifugio.
    Potresti poi provare la normale italiana quando riapriranno il Gonella.

  4. Già, ci stavo pensando… un po’ lunga, ma con un po’ di giorni a disposizione magari… La discesa soprattutto la vedo dura, perchè dal Gonella i tratti tecnici possono essere cattivi.

  5. A quanto pare il Bianco non mostra simpatia proprio per tutti. Conosco persone che lo tentano ogni anno ma ancora adesso si devono accontentare di guardarlo dalle foto. Se non è il tempo è la carenza di posti presso i rifugi o il mal di montagna nel vostro caso. Certo che sapere di aver sborsato circa 50 euro per ossigenarsi i polmoni dentro una fogna non deve essere stato il massimo;-). Ma la traversata Roncia-Lamet è passata in cavalleria??????? Erika (la ragazza di Paolo).

  6. Visto che c’è la funivia, converrebbe portarsi la tendina, imboscarla alla partenza e recuperarla al ritorno, oppure fare la via italiana(meno percorsa), non saprei, anch’io odio i rifugi puzzolenti dove si mangia un cazzo, si dorme un cazzo e mezzo e in compenso si paga caro 3 cazzi!

  7. La Roncia-Lamet, lo preciso, è ancora nel fascicolo dei “To Do” 🙂 Sì farà, eccome! Magari il prossimo anno come allenamento per… il Bianco… 🙂

Commenti

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