Perché una ravanata nel Parco del Gran Paradiso ogni tanto ci vuole. Poi oggi le previsioni di Nimbus dicono nubifragi con forti piogge, grandinate estese e rovinose e burrasche di vento con raffiche turbolente. Quindi ci vuole una bella guglia appuntita, con rampicata classica ,che contempla giusto qualche chiodo arrugginito su 250m di parete. È un bellissimo ago di gneiss, la Guglia Ciapei di Pratofiorito, recondito quanto straordinario, proprio come questo angolo del Parco Nazionale.
Le relazioni parlano di IV+ UIAA ed una via per principianti, ben proteggibile: la via del camoscio fuggente. Come sovente accade in questi casi mi trovo di fronte ad una via molto impegnativa (credetemi, un 5c su qualche via a spit è molto più semplice!). Lo gneiss è un po’ lichenato, l’erba domina incontrastata ogni minimo anfratto, la parete incombe lasciando ampio spazio all’intuizione per trovare la corretta linea di salita. Metter protezioni veloci inoltre non è sempre possibile, causa fessure off-width o irregolari. A poco può l’attrezzatura da Dru di jcr. Insomma, qui è tutto da inventare e scoprire, così si presenta questo curioso gioco. Solo le soste si intercettano scovando i canaponi lasciati da precedenti visitatori. Presenti numerose cacchine dei camosci.
Eppure si tratta di una bell’ascensione. La montagna è bellissima: un affilatissimo monolito, difficile da immaginare, che spunta come un incantesimo tra i prati della valle. Un vero e proprio castello di roccia. Lo gneiss, erba a parte, è saldo ed aderente. L’arrampicata non è mai scontata: diedri, fessure, placche, non mancano camini e dulfer. E poi c’è l’ambiente bellissimo del Parco, i pascoli e la fioritura, il lungo avvicinamento. Tutti elementi che fanno di questa un’esperienza insolita ed irrinunciabile.
L’ultima lunghezza a pochi metri dallo spillo sommitale risulta assai delicata e poco proteggibile. Incentivati dai primi tuoni, rinunciamo e ridiscendiamo sui pittoreschi declivi della Val Soana. Fuggiamo intimoriti dall’effetto parafulmine della guglia, e ci concediamo una pausa solo una volta giunti nel fondo del vallone. Ma il tempo sarà clemente fino a fine giornata, nessun rischio di finire nei beati territori di caccia. Ringrazio “jcr” per aver scovato e creduto in questo itinerario.
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chissà se c’è possibilità di aprire qualche bella via magari parzialmente spittata nei tratti non proteggibili
Probabilmente sì, il posto è fantastico. Occorre considerare che l’avvicinamento è significativo (circa 1h30′ – 500m disl)
occorre anche considerare la terra e l’erba? Mi sembra abbondino…
l’erba trionfa abbastanza… dipende dalla linea di salita…
allora si può fare una linea verde