
Queste corte giornate di dicembre hanno sempre un sapore molto particolare, infondono calma e intimità con il paesaggio. Fa caldo, nonostante le nuvole che si contendono il cielo in modo irregolare e dinamico. In basso la valle appare invece indifferente a tali giochi, ormai addormentata in un eterno crepuscolo.
C’è davvero poca neve, non servono nemmeno le racchette per arrivare alla chiesetta posta a 1890m. Gli sci nemmeno parlarne. E la poca neve è ridotta ad un bagno di ghiaccio fondente. Il sole penetra talvolta tra gli strati nuvolosi, regalando improvvise onde di tepore. A dicembre è tutto improvviso, tutto dura poco, a partire dal giorno. Quando è bene illuminata la neve pare una glassa al limone che copre tanti bignè.
Mi soffermo un attimo respirando tutta quella tranquillità, spiando il gioco delle nuvole attorno al sole. Poi inizia una discesa molto divertente, di corsa, lasciando i piedi scivolare sulla neve inconsistente. A Vonzo, al ritorno, le nuvole se ne sono ormai andate, il libeccio è svanito e si è sostituito un lucido mistral. Anche il sole se n’è già andato, l’8 dicembre fa sera presto.






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Sei un poeta!
Signor jcr, sistema la strumentazione che deve tornare operativa la videodocumentazione delle prossime sciate wilderness! 🙂
I like…
Super 🙂