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Ci sono anche quelle cime un po’ strane, che vorrebbero esser scialpinistiche, ma non lo sono del tutto. Cime complicate, che non puoi descriver in due parole. Ma sotto molti importanti aspetti sono meglio di altre! Il Gran Bernardè si nasconde. Pare voglia proteggersi tra enormi balze rocciose, valloni aspri e pittoreschi disegnati a dirupi e torrioni, così incassati dove anche il sole indugia. E dove non ci son le rocce una fitta boscaglia avvolge ogni cosa. Trovi nel bosco antri e pietroni improvvisi, se vai a cercarne il senso immagini fantasiose presenze. Le pareti sono di un ottimo gneiss e, mi spiega Gigi, si arrampica anche.
Fin dove ci sono i faggi va ancora bene, si resta solo incastrati ogni tanto. Dove inizia il sottobosco noccioloso è tutto una frusta da farci attenzione, specie con gli sci nello zaino.
Poi, all’improvviso, sopra l’ultima balza rocciosa, ecco aprirsi un mondo nuovo. Uno sterminato plateau dalla dolce ed uniforme inclinazione. Dopo aver fatto di tutto per ricacciarti indietro, ora la montagna sembra volerti prender per mano fino alla piramide sommitale. Una vetta dove si apprezza un senso di lontananza, dove hai la consapevolezza di aver fatto un piccolo viaggio, fiabesco ed esplorativo. Il panorama merita non solo in vetta, ma su tutto il percorso. Per la discesa il dolce plateau sospeso è sì sterminato, ma con confini improvvisi! Non vanno superati, oltre finisce il mondo, cade giù dove dicevamo anche il sole indugia a penetrar negli incassati Valloni di Vassola e Unghiasse.
Si parte dai 1170m di frazione Pianardi. Fuori dal bosco, a circa 1700m si mettono gli sci. Da notare, sull’ampio piano inclinato, enormi ometti, sì ricavati per curare i pascoli, ma degni di nota per la fantasia e solidità architettonica.
Tra le note di chiusura ricordo un po’ di veloci traversate sull’ampio piano inclinato tra Vallone d’Unghiasse e Vallone di Vassola, con contemplazione degli ometti-baluardo di confine del mondo. La neve in dicesa? Meraviglia! Questo itinerario è in condizioni per pochi giorni all’anno. Son grato a Cla per avermi fatto capire che era questo il preciso momento per salire questa fantastica montagna. Con Cla-Gigi&family che ringrazio per la piacevole giornata.
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Comincia a mancarmi la neve, qui a Fortaleza vedo solo mare, alberi di banane e noci di cocco. E c’è anche chi paga per venirci in vacanza, ma a costoro non interessano nè il mare nè i banani, ben altre sono le ragioni che portano in questo luogo. Potrei citare Bladerunner :” Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi…”