Giorni di malanni del tempo e dell’organismo. Ma alcune belle giornate le troviamo lo stesso.
Venerdì torno a Sbarua, dove saliamo L’isola che non c’è. Ringrazio la sorprendente e valorosa amica Cristina, che non si dà per vinta e la cerca fin sull’ultima lunghezza (5c/6a), la sua prima da prima assai delicata. Un gran caldo, estivo, invade ormai queste splendenti pareti di ottimo gneiss. Giornate da prendere con calma e plaisir della roccia. Senza macchina fotografica, ma con un gradevole ricordo.
Oggi siamo a Biel (non in Grecia), e dopo alcuni passi rispunta anche la macchina fotografica. Un’ordinanza comunale ci obbliga a salire a piedi da fondovalle, quasi come facevano gli alpinisti dei tempi che furono. L’arrampicata si traduce innanzitutto in una passeggiata di avvicinamento, nel verde della primavera valdostana. Ci vogliono un po’ di imprevisti!
Alla graziosa frazione di Biel imbocchiamo un sentierino che conduce ad un caratteristico santuario (Santhon). Un sentierino si diparte quindi di lato per entrare improvvisamente in un mondo a dir poco magico e pittoresco, degno delle migliori fiabe di montagna. Quei luoghi un po’ selvaggi e dirupati, dall’aspetto oscuro e incombente dominato da terribili sortilegi. Un gran contrasto con il bucolico ambiente di Biel. Siamo nel vallone delle lisette, che precipita rigoglioso di vegetazione e salti di roccia fino alla Valle centrale.
Le pareti di sinistra offrono il noto gneiss lavorato di questo settore della Valle d’Aosta. Salgo con le scarpe di Jcr, ottima tenuta e nessun dolore agli alluci, ma finisco la via con una gran tallonite al piede destro. La via, Kalymnos, è bella. Di placca, ma con movimenti articolati, muretti, traversi. Sempre piacevole, di concentrazione. Sei tiri, il migliore il quinto. Un po’ fastidiosa l’acqua sull’ultima lunghezza, ma solo su un passo.
Bello tornare al sole, camminare, l’erba, la parete, il gioco sulla roccia, il caldo. Domani tornerà il vento, il freddo, la bufera. Non importa. Torniamo a valle salutando un colubro di passaggio.
Con i sempiterni Jcr, Luca, Paolo.
Grazie per la bella scelta. Il mio momento cruciale non è stato dei migliori: l’interpretazione sbagliata e affrettata dei movimenti quazici da mettere in atto mi ha tolto lucidità e massacrato una spalla.
Non c’è male. Io aggiungo alla schiena la tallonite per mancanza delle scarpe noglobal, tu la spalla, Paolo lo strappo…
mink ragazzi, non a kalimnos ma a Lourdes dovevate andare!
Della serie facciamoci del male!!! 🙂 Ti tocca sentire Lolli, sicuramente fa meno male eheheh 🙂 Un abbraccio
eh eh eh sì, grande Lolli 🙂 E ovviamente indovina che canzone ho ascoltato il primo maggio… troppo facile!
Bentornato Nico, un abbraccione!
uhm…aiutino? :-)))))))))))
eh eh eh; eh no dai, al limite sono io che chiedo aiutoni a te su Lolli.
Bell’interpretazione questa!. Ce n’è sempre bisogno di canzoni così, chissà se anche noi prima o poi potremmo ricordare un giorno in cui smettano di fare stragi. O mi confondo?
Grazie della bella giornata passata insieme e per avermi spronato a finire la via. Alla prossima