Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Idee per camminare tra le valli

Voglia di camminare? Voglia di passare tranquillamente una giornata in montagna divertendosi e rilassandosi senza pensare ad altro? Allora la seguente può essere un’idea interessante.

Salire a Vonzo (1230m), in Val Grande di Lanzo. Da qui al Ciavanis, e oggi c’è anche la festa. A dir il vero al mattino abbiamo anche preso pioggia e nebbia, sudata epocale. Quindi salire verso il Passo del Bojret (2330m), con un bel mare di nuvole sotto di noi ed il sole finalmente operoso. Si scende al Lago del Bojret (2280m) seguendo una splendida mulattiera tra muretti e gradini ricavati tra le pareti che precipitano nella Valle Orco, Vallone di Cambrelle.

Da Lago si sale al Colle della Forca (2458m), posto tra i Valloni Vassola e Cambrelle, tributari di due differenti valli (Grande e Orco). Nei pressi del Colle fermarsi un attimo a vedere i tetti delle baite in arco di pietra a secco è doveroso. Dal Colle si vira a destra, risalendo un ripido costolone erboso e roccioso, per arrivare alle quote 2705 del Monte Tovo (leggermente più in basso e posto completamente in Valle Orco). Quindi si ravana indietro, per tornare al Colle della Forca. Da qui si va ora a sinistra, dove una ripida e rapida cresta rocciosa porta agevolmente alla P.ta Pian Spigo (2540m), posta tra il Vallone della Paglia e quello della Vassola. Quindi giù sui prati fioriti color giallo vivo, fino al decollo del parapendio – e oggi c’è il paravolando, il volo biposto dedicato ai diversamente abili -, e poi oltre fino a Vonzo per antichi sentieri che resistono alla strada sterrata.

Colpisce di questa giornata l’atmosfera decisamente instabile e riottosa, con nuvole che volteggiano ovunque. In alto e in basso, giocando a raggiungere i valichi dove forze miracolose le sparano ora in cielo, ora in basso, lasciando per lo più soleggiate le cime a quote medie. Più in alto, su Ciamarella e Gran Paradiso tormente che oggi non fanno affatto rimpiangere le alte quote. Molto apprezzabile la fioritura ed il verde brillante dei pascoli.

Giusto un inciso finale. Purtroppo è la seconda volta che noto come il Vallone di Cambrelle sia diventato meta di motociclisti che salgono il sentiero al Colle della Forca e poi oltre nel Vallone di Vassola. Si tratta di motociclette ovviamente opportunamente costruite e ammortizzate per affrontare i sentieri di montagna, diverse da quelle che troviamo normalmente sulle strade. Lo noto con un po’ di amarezza, dal momento che questi sono ambienti del tutto selvaggi e incontaminati. Ormai per non sentir motori non è più sufficiente andare lontano dalle pur numerose strade sterrate che raggiungono gli alpeggi.

Con Paolo, instancabile e abile viaggiatore tra le montagne.

10 thoughts on “Idee per camminare tra le valli

    1. Grazie per la segnalazione. Ho letto il vivace dibattito sul vostro blog sulle sterrate. Un tema delicato, non banale, ma che poi si riconduce in modo generale all’uso non consapevole delle tecnologie.

      Non ho un’opinione intransigente contro strade e comodità. Anzi, al contrario, ne sono a favore se sono utilizzate in modo “intelligente”. Plaudo all’iniziativa del Baratonga per il Paravolando. Allo stesso tempo mi intristisce vedere il giorno della festa un assembramento di auto e fuoristrada al Ciavanis. Sono un convinto contradditorio 😉

      @Anonimo: è la seconda volta che vado al Tovo e dimentico vergognosamente la fotocamera. Non merito pietà, nè perdono. So chi sei, ho sempre un mucchio di tue foto da darti, te le preparo con molto piacere quando torni 😉

      1. Domanda: ma se ci fosse un servizio di trasporto pubblico che andasse avanti e indietro da Vonzo ? Una piccola navetta…

        Non sarebbe la cosa migliore?

        Personalmente pagherei un biglietto piuttosto che andare lassù con la mia auto. E’ più forte di me, non ci riesco.

        E il senso del limite che mi ha trasmesso la montagna dopo anni di escursioni, molte delle quali fatte nelle Valli di Lanzo. Mi fa stare bene.

        Forse quando sarò malandato arriverò ad utilizzare la macchina, se sarà ancora lecito farlo.

        Adesso, visto che posso, sono uno di quei tipi un po’ strani che amano lasciare l’auto ad Almesio (tu sai dove si trova…) e andare fino a Testa Pajan a piedi, sebbene ci sia una strada percorribile per un buon tratto e sebbene sia asfaltata nella parte iniziale.

        Si tratta semplicemente di controcultura.

        Se vogliamo provare a cambiare il mondo, possiamo solo farlo cominciando da noi stessi, dalle nostre vecchie e dannose abitudini (dannose soprattutto per il nostro fisico, per la nostra mente).

      2. @BeppeLey: forse l’esempio migliore viene dalla Val Ferret, dove, in funzione di parametri di congestione, il traffico viene limitato e veicolato da navette.

        Sicuramente il tuo punto di vista è assolutamente limpido e preciso!

        A Vonzo la strada è arrivata ad inizio anni ’70, pochi anni prima che nascessi. A quei tempi non c’erano navette, si andava a piedi, però c’era una teleferica ad acqua per il trasporto dei bagagli. Un altro mondo.
        Pochi anni fa su iniziativa di un gruppo di frazionisti è stata ripulita la vecchia mulattiera comunale: rivedere per un attimo l’ampia stradina come nuova è stato un piacere prezioso.

    1. Beppe credimi, un simile servizio non sarebbe sostenibile economicamente. Puoi farlo al Nivolet, magari al Pian della Mussa, ma a Vonzo……..come ho già detto, credo che bisogni essere più pragmatici e meno idealisti e combattere le cose peggiori e più urgenti, come i motociclisti che scorazzano quasi ovunque come denuncia anche Flaco.

  1. @paologiac: non pensavo ad un servizio sempre attivo ma almeno in certe occasioni, come tante ce ne sono in estate nelle vallate.

    Magari un servizio che serva più zone, a seconda delle esigenze. Un servizio flessibile ed adattabile.

    Un servizo che possa anche favorire l’escursionismo e il turismo lento (ovvero per coloro che non vanno in giro in auto ma si muovono con il treno e i mezzi pubblici).

    Si chiama “Turismo responsabile” ed è l’unico che potrà essere fatto nelle Alpi, visto che, sicuramente, ci saranno sempre più persone che cercherannno questi ambienti per sfuggire dai vari inquinamenti di pianura.

    L’incremento delle auto non è pensabile (e nemmeno sostenibile).

    1. @Beppeley: non me ne voglia flaco, riporto la discussione sul blog dei Camosci Bianchi da cui è partita, così altri che hanno gia espresso la loro opinione lì, possano continuare la discussione.

    2. Condivido. Giusto per restare a Vonzo, prendo spunto dal realismo di Paolo e davvero consiglierei la navetta da Vonzo al Ciavanis, almeno il giorno della festa. Sarebbe già qualcosa. Vedere tutti quei motori lassù è davvero opprimente.

Commenti

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