Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

I sentieri di Montestrutto

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Una camminata sui sentieri di bassa quota dell’eporediese. L’ambiente è quello dei grandi boschi, delle mulattiere di secoli fa, tra antichi casolari, castelli, battisteri. Ripercorriamo l’itinerario proposto da Franco@ sul sito gulliver.

Per la relazione si rimanda alla già ottima descrizione dal sito collegato. Si possono aggiungere due note su perchè venire qui. La bassa quota consente la passeggiata quando in alto c’è neve e fa freddo. Le mulattiere sono molto affascinanti in quanto assai curate, rivelano ogni particolare sulla loro antica costruzione, la loro minuziosa lavorazione con le pietre, i gradini, i muretti delimitatori. Una vera arte, la stessa che troviamo poi nei mulini e negli innumerevoli cascinali persi tra boschi e radure. Alcuni rivelano particolari di un tempo passato e lontano. Piccoli particolari, un mobile, utensili che giacciono lì abbandonati, che sembra di vedere il loro ultimo utilizzo, il momento in cui sono stati posati per sempre. Bellissimi i muri ad arco di pietra: assai frequenti, denotano una diffusa abilità in questa architettura. Da notare anche la fornace interrata.

Salendo si attraversa il paese di Nomaglio, che conserva in uno stile ormai del tutto contemporaneo la vecchia intelaiatura medievale delle vie.

Una nota per i boschi di castagni, bellissimi, fecondi, con alcuni esemplari multisecolari. Molto caratteristici i sentieri tra vigne e kiwi, non manca un bell’uliveto storico.

Da visitare al rientro anche l’antico borgo di Montestrutto: un angolo di giungla tropicale, tra liane e rampicanti che ricordano templi abbandonati nell’immaginario di remoti paesi esotici. Porre attenzione alle tigri del bengala che circolano nei paraggi, specie se prive di guinzaglio.

Un’ultima osservazione sull’elevato tasso di delinquenza che putroppo affligge queste località. La maggior parte degli ingressi sono protetti da congegni di videosorveglianza e allarmi, alcuni dei quali garantiscono una morte violenta e sofferta. Molti terreni sono stati minati (non uscire dai sentieri bonificati), porre anche attenzione alle tagliole, …ma qui la narrazione sta un po’ prendendo la mano al cronista…

Grazie ad Angelo per aver proposto questo interessante viaggio dai sapori architettonici, naturalistici ed antropologici.

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