Mancava ancora di ravanare anche sulla Cialma, la classicissima semplice gita sugli sci in Valle Orco. Ci siamo persi quasi subito, appena entrati nella nebbia che cinge i pendii da 1500m a 1900m circa. Non si vede niente, nemmeno la maglia che mi infilo al contrario. Però fa caldo.
In questi casi, quando non si vede nulla, l’idea prevalente è quella di salire, che prima o poi la punta si trova. Io invero sono ormai convinto d’aver varcato la soglia di qualche mondo alieno da cui non si torna. Ma continuo a sostenere che dopo dieci metri ne usciamo, anche se lo spessore si rivela poi di almeno quattrocento. Che magica sorpresa, ad un certo punto, trovarsi improvvisamente al sole, ed accorgersi che quel mare di nebbia è appena lì sotto, ti circonda e fa tutt’uno con la neve, e non capisci più dove finisce l’una e inizia l’altro. Nebbia e neve: sono diverse, ma in fondo sono la stessa sostanza e su questi pendii sembrano trovare una morbida armonia, l’anello mancante, la chiusura del cerchio. …e senz’altro la copertura del cielo!
E siamo così nel bel mezzo del plateau della Cialma, la cui vetta raggiungiamo in breve.
La discesa è ancor più tragica, potete immaginare. Anzichè utilizzare i bastoncini per sciare, li uso per tastare la nebbia che attorno ci avvolge in un nulla spettrale. Scendiamo a curve strette e denti anche, inventando il pendio come ci aggrada evitando audacemente goffe collisioni.
Però è stato divertente.
Con Clà, che ringrazio perchè ci si diverte anche così.
ehh bravi che andate a forare le nuvole in canavese!!! Io mordo il freno, ancora per un po’….
eh eh, ti aspetto sempre alla prima occasione sciosa 🙂 Ciao gp, a presto