Esiste un posto in Francia dove dicono che faccia sempre bello, non piova mai ed i prati di un verde brillante siano un tappetino perfetto decorato dalle anse di tranquilli e scroscianti torrentelli. Su questi altopiani morbidi e ondulati trovano luogo alte torri di calcare, che interrompono bruscamente i verdi declivi. Stiamo parlando delle Torri del Queyrellin, a Fontcouverte (Nevache), ambienti da cartolina dei quali è impossibile non commuoversi.
E così si torna in questi luoghi fatati, dopo aver convinto GFB d’aver trovato una nuova semplice via da fare sul Pavè du Chardonnet.
Avendo già salito una linea anni fa, l’intenzione è di fare quella rimasta: Dessine moi un katsup? Scopriamo però alla base che sul sito del rifugio hanno davvero invertito i due nomi, quindi oggi saliamo davvero Retour en Nevachie.
L’inizio è strambo, poco logico, ricercato tra poche pareti e tanti detriti. Due tiri traversi si interrompono su una pietraia. Un altro tiro, un’altra pietraia. Poi, dalla quarta sosta, la via diventa continua e finalmente meritevole! Muri, placche, dülfer, reglettes a non finire fino in cima! Oltre all’ambiente anche la roccia, un ruvidissimo calcare, è eccezionale. È tutto così bello che GFB le trova tutte pur di prolungare la permanenza: si attacca ai rinvii, al fiffi, alle staffe e via andare fino a che non viene insidiato da un’enorme marmotta che gironzola affamata tra le cenge.
In cima troviamo uno sterminato panorama e la Barre des Ecrins che spunta dietro un’ultima cresta. E il piacere di veder spuntare la sorridente cordata della via di fianco.
Grazie al prode ed inarrestabile GFB; un grazie e un salutone a Chiara e Laura, splendide arrampicatrici con le quali abbiamo condiviso la discesa e il piacere particolare per questa fantastica giornata di solstizio.
Bravo Marco, bellissimo!
Difficoltà max?
Ciao Beppe, grazie! E` un 5c max, “agevole”… D+.
Uè marpionazzi! Sempre in giro a femmine…
calunniatore