Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Albaron di Savoia

Albaron di Savoia
Fioritura a 3637m!


La vetta dell’Albaron di Savoia, in territorio francese, sopra Bonneval, è raggiungibile anche dal Pian della Mussa, in Val d’Ala. La cima è individata da un ampio pianoro, davvero suggestivo, il cui punto di massima elevazione è al culmine settentrionale, quotato 3637m dall’IGN e 3627m dall’IGM. Ignoro se esistono oggi precise rilevazioni che risolvano questa ambiguità.

Albaron di Savoia
Pian Gias

Sul versante italiano è difficile incrociare persone, soprattutto di sabato, risalenti in giornata dal Pian della Mussa. Forse la domenica qualcuno sale dopo aver fatto tappa al Gastaldi, soluzione consigliata per chi vuole abbreviare un po’ il percorso venendo da lontano. Si tratta quindi di una meta ideale per chi vuole apprezzare panorami davvero ampi e selvaggi in piena solitudine. La relativa semplicità dell’itinerario consente anche di salire da soli, senza corda essendo il Glacier des Evettes completamente chiuso e innevato.

Albaron di Savoia
Bessanese, strada facendo

La prima neve in genere si incontra sul lungo Pian Gias. Nei pressi della Punta Collerin negli ultimi tempi molti preferiscono salire direttamente sul Ghiacciaio del Collerin. In realtà è preferibile stare sotto la parete SW della Chalanson per raggiungere il Passo di Chalanson Superiore. Sembra che ci si allontani dalla meta, ma non è così, ci si porta anzi già più indentro in territorio francese, con una salita più agevole e quasi sempre senza ramponi.

Albaron di Savoia
La spianata del Passo di Chalanson Superiore e l’Albaron

Il senso della vista è continuamente attratto dalle conformazioni che svela il lungo vallone morenico, che rivela man mano nuove montagne e laghetti azzurri del disgelo. Giunti al Passo di Chalanson Superiore spunta finalmente l’Albaron. La spianata detritica è suggestiva, un paesaggio ora lunare, ora marziano quando il rosso prevale e una buona foto potrebbe tranquillamente sembrare scattata dal Curiosity.

Albaron di Savoia
La lunga Sella d’Albaron
Albaron di Savoia
Bianco su bianco.
Albaron di Savoia
Primi passi sul Glacier des Evettes.

Lasciata la spianata del Passo, si sale la parte superiore del Glacier des Evettes che va ad appoggiarsi alla Sella d’Albaron, la cresta che unisce il Monte Collerin (sul confine italiano) e l’Albaron. A poche decine di metri dalla Sella si trova il pistone che sale dal Refuge des Evettes, indizio che porta a pensare che questa meta sia molto più frequentata dal versante francese, visto che da quello italiano non ci sono tracce.

Albaron di Savoia
Arrivo alla Sella.
Albaron di Savoia
La cresta finale
Albaron di Savoia
Un saluto ai due simpatici escursionisti incontrati oggi

La cresta finale si risale ormai senza ramponi. Conviene ignorare le tracce che immancabilmente si portano in piena parete, all’inizio più semplici e poi più insidiose. La giornata calda ed incredibilmente tersa rende ancora più straordinario l’incredibile panorama che si apprezza dal pianoro sommitale, composto da lastroni di micascisti e calcescisti.

Albaron di Savoia
Gruppo della Ciamarella.
Albaron di Savoia
Gran Paradiso e Monte Rosa.
Albaron di Savoia
Charbonnel
Albaron di Savoia
La splendida spianata morenica posta presso il Refuge des Evettes.
Albaron di Savoia
La vetta dell’Albaron, con la catena del Bianco sullo sfondo.
Albaron di Savoia
Lago epiglaciale di recente formazione ai piedi della Francesetti.
Albaron di Savoia
Punta di Sea, Col di Sea e P.ta Tonini.
Albaron di Savoia
L’ampio pianoro sommitale che identifica la vetta dell’Albaron.

La vetta è senz’altro un osservatorio privilegiato sulle cime più alte delle Graie: la Charbonnel per le Meridionali, il Gran Paradiso per le Centrali e il Bianco per le Settentrionali. Ma la vista spazia anche sul Delfinato (la Barre des Ecrins), il Monviso e il Monte Rosa.

In questo periodo il ritorno viene agevolato dai numerosi pendii di neve portante che si distendono fin quasi al termine del Pian Gias.

Albaron di Savoia
Il roboante Canale delle Capre!

Una giornata da solo, passata in solitudine. Incontrata una coppia poco prima della vetta e un veloce camminatore solitario sul Pian Gias. Sulla cima mi sono assopito un attimo e dopo almeno un’ora ho cominciato a fatica la discesa, perchè con una giornata così, dopo tanto maltempo, è difficile tornare indietro. È difficile lasciare la bellezza. Ma la bellezza è così, effimera, la si cerca a lungo e quando finalmente la si trova è già ora di lasciarla, per conservarla solo nella tenerezza dei ricordi.

4 thoughts on “Albaron di Savoia

  1. Grazie per la bella foto! E’ stato un piacere incontrarti e intuire che condividiamo lo stesso incanto per queste giornate grandiose.
    Un caro saluto Marina e Walter.

Commenti

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