Le mie mete scialpinistiche sono l’improvvisazione totale. Mi adeguo sempre all’occasione di turno, che mi arriva all’ultimo momento. Come in un venerdì sera in cui stai già incellofanando gli sci per il prossimo inverno, dopo un maggio spietatamente piovoso.
La Ciamarella non è mai stata una mia ambizione: troppo esposta in quel ripido versante ovest costellato di traversi valangosi. Ma non rinuncio in partenza alla proposta entusiasta di un amico cui sono grato per questa occasione un po’ speciale.
Che bella l’alba a Pian Gias, e poi l’arrivo al ghiacciaio ormai privo di seracchi e ritiratissimo. I ricordi di decenni fa sono spietati.
Alla fine scopro che la Ciamarella non è poi tutta questa difficoltà, a parte una ventina di metri oltre il gendarme di metà parete. La discesa, anzi, è un vero divertimento, fatta diretta dalla cima giù verso il ghiacciaio sul lato più meridionale, evitando il traverso valangoso!
Il panorama, il ghiacciaio, rappresentano un momento di autentica leggerezza nella brezza solare di una primavera avara di bel tempo. E l’estate è già arrivata. Tant’è, torneremo a rampicare e altri sogni già si affacciano.
Grazie a Andrea per la compagnia tra queste bellissime luci di montagna nei giorni più lunghi dell’anno!
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