Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Zona bianca

È più di un po’ che non torno sul Ciarm del Prete, forse dal 2013.

Quella volta si era con molti amici, ora mi sono posto in scialpinismo solitario, quello dei tempi della peste. O meglio della nuova influenza, che quest’anno è a base non di raffreddore o tracheite, ma polmonite.

Scialpinismo solitario: lo devo soprattutto agli altri, a coloro che magari possono davvero praticare una sana prevenzione in questi tempi malati, e che non devono per lavoro rinchiudersi in open space gremiti di persone in continua frenesia.

Ho sempre in testa quella canzone di De Gregori: Numeri da scaricare. Ora i numeri da scaricare li ha decisi il pianeta, e ci entriamo tutti. Sovrappopolazione e sfruttamento intensivo delle risorse favoriscono nuove epidemie. Società in perenne competizione tra di loro non penso possano porre un rimedio a questa corsa verso l’estinzione. O forse un giorno, chi sopravviverà, saprà ricostruire nuovi modelli di convivenza più attenti al pianeta su cui si vive.

O forse sono solo i meccanismi evolutivi che tendono a dare ogni tanto una spallata agli animali che infestano in modo troppo numeroso e bellicoso il pianeta. Questa polmonite è un avvertimento da prendere sul serio, comunque la si pensi.

Salgo, un po’ perso tra questi pensieri nefasti, un po’ affascinato dal silenzio e dal candore della neve che avvolge ogni cosa. In cima vengo preceduto da una giovane e intraprendente escursionista solitaria che va più di me, anche senza sci. Percorriamo un po’ di strada insieme, giù al Laghetto di Viana e poi sulla cima della Ciriunda. Qui io mi fermo e saluto la bella camminatrice che continua la sua traversata. Levo le pelli e mi appresto alla discesa consueta, non prima di essermi assopito al sole bruciante che filtra tra le nubi lenticolari.

Giù all’ecomostro dell’Alpe Bianca di neve non ce n’è più ormai. Sulle scarpate delle strade le primule sono la felicità della primavera. Più in basso, nell’area attrezzata tra Lanzo e Cafasse le persone si assiepano: sono le prove generali dei pic nic di Pasquetta. È l’inferno che avanza, ma non ti devi preoccupare.

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