I lamenti della solitudine si prolungano.
Le promesse piogge sono state molto più scarse del previsto. Il possibile gran freddo di fine marzo è stato solo una fresca carezza, ma è meglio così. Ciononostante il 2 aprile è stato più freddo del giorno di Natale, sia come temperatura massima che come minima. Le previsioni meteorologiche sembrano paventare un aprile come se ne vede uno ogni dieci anni: asciutto, caldo, un vero paradiso per gli appassionati di montagna, canali, pendii e scialpinismo. Speriamo che non sia così, che arrivino le piogge d’aprile come uno schiaffo improvviso, come canta Guccini.
Le notizie brutte non sono finite. È tornata l’ora legale, e fin qui tutto bene. Ma ecco già l’emittente pubblica minacciare il ritorno della malefica ora solare nel prossimo autunno! Per fortuna l’Europa ci viene in aiuto: una legge del Parlamento Europeo impone la rimozione del DST dal prossimo anno. Sempre che l’Italia voglia applicarla. Magari si può in alternativa pagare una penale, tanto chissà quante ne dovrà già pagare per la nazionalizzazione di Alitalia. Ebbene sì, non solo non ci lasciano più viaggiare e c’è la crisi economica; da oggi dobbiamo anche pagare i debiti della compagnia aerea.
Intanto stiamo anche sperimentando gli effetti della riforma costituzionale che ad inizio secolo ha decentrato il Servizio Sanitario alle Regioni. Meno male che ai tempi del socialismo qualcosa di buono era stato fatto.
Quadri foschi. Per fortuna ci sono anche buone notizie. Nella nuova era il lavoro non è male: si fa da remoto, ovvero da casa. Un po’ come in Dark Star, il film di Carpenter: ogni tanto qualcuno ti invoca dalla tua stasi e tu devi fare delle cose, ma stai isolato.
Questo non è male: l’isolamento. Dovrebbero lasciarlo sempre, niente più traffico, auto, assembramenti: il paradiso dell’antisociale! Perchè in giro c’è sempre più presente gente maleducata, intollerante e violenta. Lo si vede bene nel traffico automobilistico, non solo più delle grandi città, mentre quelli che ammazzano la moglie sono solo la punta dell’iceberg di una società malata che merita l’estinzione.
Ma in Europa siamo ancora fortunati. Da noi quando ci sono isterie collettive si prendono d’assalto i supermercati; negli Stati Uniti invece assaltano i negozi d’armi. Per loro sparare al prossimo è sempre stata una prerogativa per risolvere i conflitti, ed in tempi di crisi è meglio essere preparati.
Non si può più viaggiare dicevamo, non si può nemmeno passeggiare in montagna. La legge lo vieta. Ma non bisogna stare a casa perchè lo dice qualche legge, bisogna stare a casa perchè se incontri qualcuno rischi di fare grossi danni. Tant’è che nell’ultimo weekend di libertà me ne sono andato in giro da solo. La mia opinione è che tutti quelli che abitano lontano da strade e da contatti umani (inclusi quelli dell’attuale stato di polizia) se ne possono andare in giro tutto il giorno, almeno loro che possono farlo senza rischi. Ma sono in pochi, perchè questo mondo è sovrappopolato.
Noi intanto ci si consola con la TV. Le pubblicità sono la parte più divertente. Sono rimaste nel loro mondo incantato. Uno starnuto? Sono i primi sintomi di raffreddamento! Prendi un’acetilcisteina e passa tutto! Bei tempi, quando bastava quello. Negli ultimi giorni però anche le pubblicità cominciano ad aggiornarsi e propagandare l’orgoglio nazionalista degno del ventennio.
Insieme ce la faremo, andrà tutto bene, vincere, vincere, vincere, e vinceremo in cielo in terra in mare.
Che dire? Speriamo che si smetta presto di morire. Che non torni la normalità che ha causato tutto questo. Che torni presto la libertà, il bene più importante, che ogni 25 aprile abbiamo potuto ininterrottamente festeggiare, fino al 2019. Ed anche il lavoro, anche il primo maggio.
Puoi sentirmi?Oh voglio uscire.
Io voglio uscire.
Sono io
Prigioniero di me.
Sono vivo
Fammi uscire
Dal cadavere,
Dal cadavere di me
Gianfranco Manfredi – Voglio uscire tratto da Ma non è una malattia (1976)