Traversella

Oggi omaggiamo il 25 aprile con un’arrampicata sulle falesie di Traversella. La prima casa di questo piccolo paese della Valchiusella porta vivi i segni del tempo, e parla con forza sul significato di questa giornata (vedi foto: la scritta nera dei tedeschi intima attenzione nei confronti delle bande partigiane).

Le rocce di Traversella pare siano gneiss, ma scordatevi l’idea del Gran Paradiso o di Rocca Sbarua. Questo gneiss, ammesso sia tale, appare assai più magmatico di quanto ci raccontano. Un’amalgama rugosa di minerali, che mette a dura prova i polpastrelli, ma assicura un’aderenza di prim’ordine. L’arrampicata è raramente elegante, ma faticosa e monotona. Tuttavia siamo in un ambiente assai rilassante e la roccia, benchè estenuante – il 5b qui è già stile boulder su strapiombo e il 6a se non avete i giusti muscoli scordatevelo – risulta propedeutica e di sicuro allenamento.

Saliamo Il Tetto Rosso: bella via dove il superamento del tetto, sulla sinistra, non è banale e dona un tocco di eleganza alla monotonia di queste pareti. L’uscita della via prevede un breve passo boulder che superiamo nel tratto semplice (betulla, 5b?).

Proseguiamo il salto superiore nel Torrione degli Istruttori, la via classica (5a con muro terminale un po’ strapiombante di 5b, ben protetto, dove mi esibisco in una serie di resting impressionante). Scendiamo e al settore delle Placche Nere ci avventuriamo sulla variante diretta (4c da sfinire i piedi su una sterminata placca rugosa).

Complimenti ai manutentori di questa falesia, esempio di come si possa creare un ampio settore di arrampicate per tutti i gusti, struttando a fondo tutte le possibilità offerte dalla roccia presente. Grazie a jcr per l’ottima compagnia e la determinazione – alla fine delle 9 lunghezze percorse ero proprio cotto!