Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Monte Emilius

Traversata Becca di Nona – Monte Emilius per la via ferrata

Anche la domenica del 20 luglio passa sotto la pioggia e impedisce l’accesso all’alta quota. Il giro qui descritto è un’ottima alternativa di una giornata come ripiego a programmi falliti nel week end. Ovviamente il lunedì fa sempre bello, e mangiata la foglia me ne son preso uno di ferie!
La salita effettuata non rispecchia esattamente l’ottima relazione che consiglio e potete trovare su inalto.org. Causa alcune confusioni mentali il nostro percorso è stato il seguente:

Pila (1814m) – Lago Chamolè – Col Replan (2459m) – ravanata all’Alpe Comboè (2100m) – Becca di Nona (3142m, ma sì, perchè no, eravamo di strada!) – Bivacco Federigo Zullo (2987m) – M. Emilius (3559m) – Col des Trois Capucins – Rifugio Arbole (2496m) – Col Chamolè (2641m) – Lago Chamolè – Pila. Dislivello complessivo di salita: 2404m circa. Partiti alle 6h30′ da Pila e ritornati dopo le 19h sfruttando una giornata fredda, ma fantastica.

Il pazzo coinvolto in quest’avventura è Ziano, che ha anzi proposto con sventurata leggerezza questo itinerario, senza prima venire autorizzato dalle proprie ginocchia. Ho provato a distoglierlo dall’attenzione dell’Emilius con dislivelli più contenuti, tipo la Punta Roncia al Moncenisio, ma non ne ha voluto sapere.

Si tratta di un giro molto lungo da fare in giornata, si cammina tutto il giorno, per di più la roccia dell’Emilius è pessima. La via ferrata inoltre assomiglia più a una via crucis: i cavi sono disposti in modo tale da esser sovente sotto i piedi, quindi si sale a schiena piegata. I pioli sono ottimi e abbondanti, i cavi sono presenti anche nei tratti più semplici, tali da render la tipologia di ferrata piuttosto facile, benchè lunga e assai faticosa. Solo nel tratto più pericoloso, l’attraversamento di un breve e ripido nevaio sospeso sotto la vetta, manca di ogni protezione. Una lacuna inspiegabile. Nonostante sia una salita in cresta, l’esposizione non è mai eccessiva e i tratti di parete risultano discontinui.

Consiglio infine questa salita non solo per il notevole panorama sulle montagne dell’intera Val d’Aosta, ma anche per la delicatezza dell’ambiente di bassa quota. Graziosi laghetti contornano verdeggianti pascoli impreziositi da una fioritura assai variegata. I prati brulicano di tutti i colori, da giallo dell’arnica al rosso delle nigritelle, passando al blu delle campanule e tante altre tonalità di gigli e orchidee. Un ambiente riposante e idilliaco, che aiuta a ripagare la grande fatica del lungo cammino.

Traversata Becca di Nona - Monte Emilius Traversata Becca di Nona - Monte Emilius
Traversata Becca di Nona - Monte Emilius Traversata Becca di Nona - Monte Emilius
Traversata Becca di Nona - Monte Emilius Traversata Becca di Nona - Monte Emilius
Traversata Becca di Nona - Monte Emilius Traversata Becca di Nona - Monte Emilius
Traversata Becca di Nona - Monte Emilius Traversata Becca di Nona - Monte Emilius
Traversata Becca di Nona - Monte Emilius Traversata Becca di Nona - Monte Emilius
Traversata Becca di Nona - Monte Emilius Traversata Becca di Nona - Monte Emilius
Traversata Becca di Nona - Monte Emilius Traversata Becca di Nona - Monte Emilius
Traversata Becca di Nona - Monte Emilius Traversata Becca di Nona - Monte Emilius

2 thoughts on “Monte Emilius

  1. Beh! Che cosa devo dire? Complimenti per il dislivello…
    Dovresti telefonare al dottore che ti consigliò di non fare sforzi e dirgli di questa “gitona da masochisti”
    Ciao

  2. tutto vero, l’ho voluto salire io, e non ho neppure obbiettato quando ti sei involato sulla becca di nona. ma adesso siamo pronti per il bianco, o no?

Commenti

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