Come sarà il nostro prossimo inverno? Caldo, freddo, nevoso?
Le previsioni per i primi giorni di dicembre sono molto significative. In quel periodo inizia il cosiddetto inverno meteorologico. Ovvero le condizioni atmosferiche si placano, terminano i rapidi mutamenti della stagione intermedia e si configurano situazioni molto stabili, che si protraggono nei mesi invernali seguendo schemi ripetitivi. Non è proprio vero che come inizia l’inverno, con le stesse condizioni finisce, ma quasi! È vero infatti che un inverno che inizia freddo, molto probabilmente continua freddo, e viceversa un inizio caldo si protrae per tutta la stagione.
Bene, cosa dicono le previsioni per i primi giorni di dicembre? Proviamo a dare un’occhiata al sito tedesco per le previsioni a lungo termine. Sembra delinearsi un deciso fronte zonale, ovvero un bacino depressionario che convoglia correnti instabili da ovest verso est, a tratti da nord verso sud. Un tempo atlantico, mite. Ogni meteorofilo infatti sa che il freddo sulle zone alpine e prealpine delle Graie italiane arriva se c’è anche la presenza dell’anticiclone siberiano, con fronti antizonali, ma questo proprio non appare nella nostra analisi.
Sulle nostre zone (Alpi Graie Meridionali e dintorni) il flusso atlantico o polare-atlantico significa grande variabilità, con frequenti venti di föhn che arrecano violenti sbalzi termici. Niente freddo, e non è una novità. Il vento favonico dovrebbe essere ancora una volta l’indiscusso protagonista. Tuttavia potrebbero verificarsi improvvise nevicate a quote medio-basse. L’assenza dell’anticiclone sub-tropicale dovrebbe scongiurare un inverno oltremodo caldo e asciutto come accaduto più volte negli ultimi anni.
Se poi diamo un’occhiata alle previsioni stagionali dell’NCEP, allora vediamo un inverno assai mite, soprattutto a gennaio e febbraio, ma con precipitazioni sopra le medie stagionali. Insomma, sarà forse ancora una volta poco inverno dal punto di vista termico, ma dovremmo finalmente avere almeno un po’ di neve sulle Alpi.
Buon inverno a tutti.
uff…
il mio capitolo preferito del Marcovaldo di Calvino è senza dubbio quello della nevicata, e ogni volta che guardo queste previsioni a lungo termine mi auguro di trovarci presagi di imminenti, abbondanti, tempestose e sovversive nevicate su tutte le città.
treni fermi, strade cancellate, gente liberata per un paio di giorni dal lavoro…
Hiemis tempore dies breves et obscuri sunt, noctas conta longae. Mane sol oritur sero et nebula crassa obscurat faciem terrae. Usque ad meridiem saepe hurmidus aer et densa caligo manent in planitie et in collibus et ominum rerum adspectum hominibus demunt. Praeterea aer frigidus est et saepe nive et glacie homines laborant. Etiam res propter hiemem laborant. Ruris facies squalida est, planities aridae sunt, agri et prata amoenam speciem exuunt. Series tam tristium dierum longa est…
Interessante quello che hai riportato. Anche se non potro’ godere della neve alpina, in quanto impegnato per lavoro in Medio Oriente, auguro a tutti quelli che passano di qui un inverno pieno di soddisfazioni.
Almeno la versione e la fonte, per piacere.
Dovrebbe essere più o meno:
Nel tempo d’inverno i giorni sono brevi e senza luce, lunghe durano le notti. Il sole appare tardi il mattino e dense nebbie occultano la vista della terra. Sovente fino a mezzogiorno aria umida e densa caligine permangono nelle pianure e sui colli e ogni cosa pare di diverso aspetto agli uomini. Oltre a ciò, fredda è l’aria e spesso nella neve e nel ghiaccio s’affaticano gli uomini. Anche le cose penano a causa dell’inverno. L’aspetto della campagna è squallido, aride le pianure, i campi e i prati si privano di viste piacevoli. Lunga è la serie di così tristi giorni
…però sogno anche io un bell’inverno stile Canto di Natale (Dickens). Anche se la realtà è un’altra: altri 50cm di neve caduti venerdì in VdA, ma sopra i 1800m. Bisogna trasferirsi sugli Appennini, lì nevica ancora a quote livello mare…
un bel canto di natale lo trovi qui:
http://it.youtube.com/watch?v=WFlc9DiKjzM