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Fino a ieri non sapevo esistesse, in Val d’Aosta, la Valpelline. Lunga ed incassata, ricca di pascoli e dolci pendii che si infrangono improvvisamente alla base di vertiginose pareti culminanti in lunghe creste. Un dedalo di spigoli, muri, pulpiti fanno della Vierge de l’Aroletta e dintorni una impressionante cresta di gneiss, così complicata e articolata da sembrare quasi un piccolo laboratorio del vicino Monte Bianco. La via che vogliamo salire è Oriana sulla parete S. Si tratta di 400m di arrampicata tra muri e placche (9 lunghezze di 50-58m l’una), su solidissima roccia. La difficoltà media è di 5, non manca una lunghezza di 5+.
Il giorno precedente saliamo all’ospitale Rifugio Crête Sèche (ottime marmellate). Luogo ameno, ottimo trattamento, scarso affollamento: eccellenti ingredienti per apprezzare la montagna. La vista spazia sulle montagne della valle mentre, in lontananza, fa capolino la scimitarra nevosa dell’inconfondibile Grivola.
Alcune note sulla salita: gran ravanata per trovare l’attacco. Ci sono almeno due vie spittate, bisogna prendere quella oltre l’ultimo spigolo, in piena placca. Nel nostro caso protetta da un ripido nevaio… Gli autori – complimenti per aver aperto questa bellissima via… e dal basso! – consigliano di portarsi una serie di nut ed una di friend. In realtà su placca c’è poco da poter integrare. Semmai preferire misure molto piccole. Gli ottimi spit sono posti a distanza inesorabile di 4-5m, anche sul più difficile tiro con un tratto di 5+. Pure nel punto più difficile la via è prevalentemente tecnica, mai di forza, ma di precario equilibrio. Nulla da ridire sui gradi questa volta, coerenti anche a mio inesperto giudizio. La lunghezza esemplare è la penultima: una bellissima estetica placca appoggiata di 4 continuo e sostenuto, su minuscole tacchette corrugate di gneiss protogino. Sul settore centrale lo schizzo che trovate sul sito del Rifugio indica una lunghezza di grado 3: non esiste. Si tratta solo di una pietraia pianeggiante, da percorrere creando una sosta su massi al suo termine.
Preciso che anche oggi non è stata toccata la vetta (della Vierge: mancava un tiro), ma è stata portata a termine la via Oriana.
Un ringraziamento a tutti i compagni di questo viaggio: Mario, GFB, Susanna e Renato. Via salita con GFB e Renato, il quale oggi patisce un po’ l’esser assai più rapido e pratico dei soci che si ritrova… Ma tra un’asola e l’altra è andato tutto benissimo. La giornata è stata perfetta e soleggiata da mattina a sera, dopo l’ultima doppia sulla via. Per me grandissima soddisfazione, dopo gli inconvenienti articolari di fine giugno…
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GFB su un tiro centrale della via, poco dopo aver buttato un (mio!) friend BD che non gli piaceva – non andate a cercarlo, Renato dalla sosta me lo ha prontamente recuperato:
Renato sulla placca delicata del penultimo tiro:
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![In placca](https://i0.wp.com/farm4.static.flickr.com/3422/3817587212_7930b77b01.jpg?resize=374%2C500)
![GFB](https://i0.wp.com/farm3.static.flickr.com/2490/3816776303_ee58951be0.jpg?resize=374%2C500)
![Fine via](https://i0.wp.com/farm4.static.flickr.com/3478/3816777165_e01f61226a.jpg?resize=500%2C374)
![Durante le doppie](https://i0.wp.com/farm3.static.flickr.com/2652/3817589604_2eff7c3957.jpg?resize=500%2C374)
![Risalita](https://i0.wp.com/farm4.static.flickr.com/3614/3816778987_76ac4de360.jpg?resize=500%2C374)
![Attacco della via](https://i0.wp.com/farm3.static.flickr.com/2582/3816832547_5d5033177f.jpg?resize=500%2C374)
Mi complimento per la mirabile e precisa descrizione della gita, è stata una bella giornata, speriamo di farne altre anche più belle.
ci associamo ai complimenti del Grande GEKO,mirabile ricamatore di orpelli litei in un muoversi barocco di fessure,tacchette e abrasive perle di placca, nonchè tonante brontolone di inesattezze , rallentamenti e carenze di equipaggiamento…e con rinnovata fede ci apprestiamo ad un nuovo”…grande balzo in avanti…”
Res magnae gestae erunt