Ieri è appena terminata un’intensa nevicata sciroccale. Gli accumuli nevosi oltre i 1500m si stimano sui 50cm. Il pericolo slavine è alle stelle, quindi gli itinerari possibili sono assai ridotti. Per la prima volta in questa stagione nelle Valli di Lanzo c’è neve sufficiente. Torniamo dunque a vedere se sul Monte Angiolino c’è della bella neve polverosa da sciare!
Nella parte bassa la pioggia è stata dominante, creando crosta e cuneette, con alcuni sinuosi rigagnoli sulla superficie della neve. Fattori che lasciano intuire una precipitazione improvvisa e abbondante.
Il cielo è assolutamente sereno, ma soffia un fresco e fastidioso föhn. Il vento sembra lucidare i pendii nevosi crostati dalla pioggia, mentre forma rilevanti accumuli più in alto dove la neve è polverosa.
Man mano che la crosta cede diventa assai faticoso battere la traccia di salita. L’ambiente però è molto bello e suggestivo, una volta superata la prima parte nell’intricato sottobosco iniziale.
Arrivati in vista dell’Alpe Fontanile occorrerebbe proseguire diritto verso la cresta. Per una distrazione proseguiamo invece in mezzo al valloncello che porta diritto al Pian Frigerole. Qui il pendio mostra alcune frantumazioni al nostro passaggio, con piccoli lastroni di neve inconsistente. Ogni tanto sotto gli sci si sentono rumori strani. L’inclinazione è assai modesta, non può provocare distacchi, ma sono lo stesso in apprensione. Lascio tracciare jcr che arriva tranquillo in cresta. Guadagnando quota la neve è diventata polverosa, anche se appesantita dal vento, che la accumula, e dalle temperature tutt’altro che siberiane. Mi accorgo intanto che c’è oltre un metro di neve fresca, con spessori anche superiori dove ha lavorato il vento.
Proseguiamo ora brevemente sul cosiddetto Pian Frigerole, dove inizia la cresta del Monte Angiolino. Presenta un muro con accumuli significativi. Rispetto all’anno scorso è spezzato, caduto in più punti, mentre altri accumuli sono presenti pure sotto il muro. Benchè ci sia meno neve dell’anno scorso, il pericolo di un distacco appare superiore. Anche l’uscita sull’anticima presenta infatti spessori notevoli sotto l’effetto del vento che continua a soffiare incessante.
Oggi, dunque, ci fermiamo qui. L’Angiolino si rifarà quando l’atmofera presenterà più tranquillità. Dando uno sguardo alla pianura è interessante notare come ci sia una netta distinzione tra la pianura torinese e la pianura cuneese, dove permane ancora della neve!
Torniamo a valle, seguendo inizialmente la cresta che riporta sopra l’Alpe Fontanile. La neve oggi è davvero instabile, infatti – probabilmente al nostro passaggio – si apre una frattura sulla cornice nevosa che individua l’accumulo da vento sullo spartiacque.
Il primo tratto di discesa è abbastanza bello, anche se la neve benchè polverosa è pesante, facendo piantare lo sci in curva. Cado più volte di testa. Sotto l’alpe Fontanile prevale la crosta da pioggia, decretando una sciata da sopravvivenza. Per fortuna il bilancio è positivo: sciata possibile, a tratti interessante ed una gran bella giornata di sole.
Ma sembra anche trattarsi di una giornata di transizione: dall’inverno alla primavera. Se prevale il tempo mite con piogge a quote elevate e neve umida è il caso di aspettare la trasformazione del manto nevoso, il suo consolidamento. Per trovare nuovi pendii esposti a sud in neve primaverile.
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le chiappe del logo della JCR com. appartengono al proprietario dell’azienda?
E’ la segretaria di produzione.
immagino che le darai un buon stipendio