Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Inverno 2009-2010, non freddo, ma perturbato

Concluso l’inverno (meteorologicamente incluso nel periodo dicembre-febbraio) val la pena un breve riepilogo, in modo da inquadrare questa stagione negli effetti locali qua ai piedi delle Alpi Graie Meridionali.

L’inizio è molto mite. Fin oltre la prima decade di dicembre si succedono giornate insolitamente calde. Dopo il 15 una svolta. Un periodo molto freddo che porta la minima a -10°C ed alcune giornate di gelo come non si vedevano dal dicembre 1996. Dal 23 torna aria mite, con punte significative solo in quota e verso fine anno. Neve bagnata e pioggia seguiti da vento rendono la poca neve presente in montagna crostosa. L’anno si chiude mite, con le cascate formate nelle settimane precedenti che cedono al rialzo termico. Complessivamente il mese registra una media integrale che a Cafasse è di 1.2°C. Un valore normale, più freddi nell’ultimo decennio sono stati i dicembre 2001 e 2005. Notare i 52.2mm di pioggia, valore un poco oltre la media del mese.

Gennaio si apre mite, ma l’anticiclone che caratterizza il mese invernale non si vede. Il 9 gennaio è la pioggia che cade abbondante, momentaneamente anche a quote elevate, oltre i 1500m, mentre in alcune zone del Piemonte continua a nevicare a quote basse.

Il freddo significativo resta lontano anche a causa di frequenti momenti perturbati. Tra il 22 ed il 27, complice anche la nebbia, torna un periodo molto freddo limitatamente alle ore diurne. La scarsa escursione termica concorre nel determinare la temperatura media più bassa di gennaio negli ultimi 10 anni (0.1°C, ma simile agli 0.2°C del gennaio 2006 e gli 0.3°C del 2002). Rispetto alle medie di riferimento, la temperatura è stimabile in quasi un grado al di sotto della media 1961/90. Poco, rispetto a quanto accade in numerose località piemontesi. Spiccano 43,4mm di pioggia, oltre il doppio della media attesa.

Siamo infine a febbraio. Un mese che rientra termicamente in modo assai preciso entro le miti medie degli ultimi 10 anni. Ma la pioggia è di nuovo abbondante (78mm). Dopo il 17 le temperature mimime e massime si attestano ormai sopra lo 0°C, anche se non si può già parlare di un arrivo anticipato della primavera. Tra l’11 ed il 12 abbiamo una abbondante nevicata di 26cm, la più consistente degli ultimi 10 anni!

Si tratta complessivamente di un inverno vivace, perturbato, atmosfericamente interessante. Pur privo degli estremi che si sono registrati nelle località a nord delle Alpi, con grandi nevicate e freddo record, è comunque da annoverare in controtendenza rispetto agli ultimi inverni miti. C’è anche da aggiungere che in alcune vicine località di pianura si sono registrate temperature molto basse, causate probabilmente dal ritorno delle nebbie che episodicamente si son ripresentate anche nella nostra zona. Nebbie che nella seconda decade di gennaio si sono spinte fin dentro la Val d’Aosta. Causate da limitati periodi anticiclonici in concomitanza con aria molto umida e fredda.

Due parole sulle previsioni stagionali. Esprimevano per la maggiore un inverno leggermente mite. Al contrario, l’inverno è stato leggermente freddo. L’errore è stato maggiore per quelle località, anche prossime alla nostra, dove le temperature son state assai più basse. Viceversa le regioni appenniniche hanno privilegiato di un tempo mediamente mite. A nord delle Alpi l’inverno è stato freddissimo, soprattutto in Inghilterra e paesi baltici. In una situazione così complessa e variegata è difficile esprimersi sulle previsioni stagionali, che per loro natura hanno una maglia spaziale ancora troppo elevata.

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