Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Colle Pian Fium

Nei giorni di piogge quando le pareti sgocciolano, le vette sono coperte di neve, gli sci sono in naftalina si offrono paricolari condizioni per favorire giri in bici (mtb). Le Valli di Lanzo offrono molti itinerari. Purtroppo molti di questi prevedono la maggior parte dei chilometri da fare su asfalto, dove le gomme larghe sono poco efficaci, ma occorre considerare che questo tipo di sviluppo fa parte del gioco.

Oggi propongo la salita dalla Valle di Viù al Colle Pian Fium (1999m). Si sale verso i Tornetti, poi all’ecomostro (dove, poco prima, termina l’asfalto). Una strada via via più spartana porta con numerosi tornanti, alcuni piuttosto ripidi e su fondo instabile, al Colle. Da qui la strada scende fino al primo vicino alpeggio sottostante, dove termina. Da qui esistono diverse possibilità:

  1. attraversare su tracce di sentiero facendo portage verso la P.ta Karfen, dove si scende lungo gli impianti.
  2. tornare indietro per la strada di salita
  3. attraversare su tracce di sentiero, all’inizio molto rare, con portage verso l’Alpe Pian del Conte (contare almeno mezz’ora di discesa), dove si scende su una delle varie stradine sparse.

La scelta 2 ha il vantaggio di non fare portage, ma si rinuncia ad un bel giro ad anello. Io, con una meditata scelta casuale, seguo la terza possibilità. Dall’alpeggio si scende ancora un poco verso N, abbandonando il sentiero che taglia al Karfen. Nol lasciarsi tentare dalla vallone in cui si vede la strada (sono finito impanato negli ontani). Occorre seguire una valletta sulla destra dello spartiacque, dove si trova il sentierino.

Giunto alla strada con “comodo” portage ho provato a proseguire a N, su una sterrata erbosa che poi sembra finire ad un alpeggio. In realtà dovrebbe scendere a Ceres, ma non ne sono certo. Invece, appena intercettata la strada è una scelta fruttuosa scendere in direzione opposta a quella di arrivo. La sterrata è in buono stato e via via più confortevole. Ad una bella discesa seguono alcuni tornanti in ripida salita, ed infine un arrivo improvviso nel bel mezzo di Mezzenile. Partendo da Cafasse sono circa 75.5Km. Considerare lungo tutto il tragitto numerosi fili elettrici che tagliano la strada per confinare le vacche al pascolo. E in questo momento anche tanta, tanta acqua che cola.

E con questo esperimento lo ammetto: non ho il fisico per la mountain bike: la salita è un continuo saltellare da una pietra all’altra, una violenza. Mai metter giù un piede sennò è una scommessa riallacciarlo a quello che chiamano pure “aggancio rapido”. Presi chicchi di grandine presso l’ecomostro. Nei pressi dell’Alpe del Conte ho perso parecchio tempo a trovare una strada che non si fermasse a casa di qualcuno. Devo comprarmi una cartina aggiornata: sulla mia non ce n’è nemmeno una di strada! Tornato a valle con un ginocchio dolorante e fuori uso (non pedala più, ma per il resto si comporta bene). La tesi del giorno: pedalare è gravoso per gli arti inferiori.

3 thoughts on “Colle Pian Fium

  1. ma a te le cose semplici non piacciono? non potevi scendere dalla strada? :)))
    pensa che domani avevo deciso di andar al colle anche io….siamo sfasati di un giorno

Commenti

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