Vettenuvole

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Uja di Ciamarella – Cresta Est

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La salita alla Ciamarella per la Cresta Est è una delle più belle ascensioni in ambiente glaciale delle Valli di Lanzo. In questa occasione realizziamo la salita dal Pian della Mussa (ed il prospiciente Pian Ciamarella), con discesa per la via normale. Si tratta di un anello di notevole soddisfazione, in uno degli scenari più maestosi che queste Alpi possano regalare.

Nondimeno merita l’aspro ambiente in cui si sviluppa la salita, mai banale o scontato. Tutt’altro che monotono, nella mancanza di tracce e sentieri offre un piacevole senso di scoperta ed esplorazione.

Degno di nota è lo sviluppo dal Pian Ciamarella alle Rocce d’Albaron: da sotto pare impossibile un semplice accesso alla cresta spartiacque tra il Vallone di Sea e la Val d’Ala. Invece, attraversato il tormentato ed ampio canalone iniziale è tutto un rivelarsi di delicati prati coperti di fiori, dalla salita nemmeno così faticosa! L’importante è aver ben presente l’itinerario da salire. Non manca un bel spigolo di calcescisti, cui segue un traverso in pietraia e l’anfiteatro finale che precede la parete che sostiene la cresta. Una breve arrampicata di II/III- (la possiamo fare slegati come gli ungulati) conduce alla cresta spartiacque.

Meraviglioso l’ambiente glaciale che segue, con la salita sul ghiacciaio fin dove si inerpica sul Pan di Zucchero (anticima Est della Ciamarella). Grazie ad un tempo tutt’altro che mite la neve è in condizioni perfette. Benchè slegati decidiamo così di salire la parete per la direttissima che passa per la stretta clessidra che precede la base del triangolo nevoso sommitale. I metri finali della clessidra sono ripidini e meriterebbero un paio di picche, ma tant’è. Quindi diretti in vetta al Pan di Zucchero.

Dal Pan di Zucchero alla Ciamarella la cresta che si attraversa offre sempre scenari di grande pregio. Un panorama estesissimo e una magica decorazione glaciale modellata come una forma d’arte sul sinuoso sviluppo della montagna.

Vento forte e gelido in vetta non ci lascia riposo. In compenso le ottime condizioni della neve consentono una rilassante discesa per la via normale. Qui l’abbondante neve, nel  caso di un normale calore estivo, avrebbe reso molto problematico il traverso che porta al ghiacciaio. Da notare un cielo terso tu tutte le Alpi Graie, mentre in pianura dominano i cumuli.

Ho sempre considerato il metodo migliore per salire alla cresta est della Ciamarella l’avvicinamento dal Vallone di Sea, in quanto orograficamente appartiene allo stesso versante della montagna. L’avvicinamento dalla Val d’Ala, benchè più breve, l’ho sempre guardato con sospetto e rischio di ravanosa fregatura. Invece l’itinerario su questo versante si è rivelato davvero interessante, mai noioso, ben percorribile e oggi in condizioni perfette. Ci sono quei 1800m di dislivello, bisogna alzarsi presto, ma quando merita come oggi ne val la pena.

Ringrazio Walter, che ha pensato questa gita, anche per l’ottimo fiuto nel trovare il passaggio giusto tra le balze che sovrastano il Pian Ciamarella (io mi stavo già perdendo in mezzo al primo canale trovato).

Ciamarella - cresta Est
Ciamarella - cresta Est, vista dai prati del Monte Morion (Val Grande di Lanzo)

11 thoughts on “Uja di Ciamarella – Cresta Est

  1. Grandissimo Marco, nel vedere queste immagini ti sembra davvero di essere lì! Pensa a una bella cantata di Lolli e Guccini su quelle montagne, nel silenzio generale! Lo so, sono abbastanza malato eheheh 🙂

  2. eh eh eh, grande Nico, ottimo pensiero il tuo! Ma sai che a volte mi succede, quelle canzoni mi vengono in mente anche lassù! Siamo già in due 🙂 Spero che prima o poi Lolli torni a Torino o dintorni…

  3. grande Marco… se il meteo sarà buono, pensiamo di fare la est salendo dal Sea il prox week-end.. mi confermi ottime condizioni?

    1. Ciao Roby,
      condizioni davvero perfette, non si può chiedere di meglio.
      Come sai, considera che le condizioni degli itinerari glaciali possono cambiare molto rapidamente…
      Buona salita!

  4. Bravo Marco! complimenti! ………………. io giovedì ho tentato la Torre d’Ovarda, ma sono rimasto invischiato nella selva di Teutoburgo 🙂

  5. Ciao Marco, pensa che dentro la selva di ortiche e felci ……… sono riuscito a rimpiangere i detriti verglassati della famosa gita sull’ Avic 😀

Commenti

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