Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Cresta del soldato

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Ci sono vie che non hanno bisogno di altro che il loro nome per essere identificate. Si pensi alla Biancograt, per esempio, o alla Kuffner. Anche la Cresta del soldato è indissolubilmente legata alla Punta Giordani (Monte Rosa), non c’è rischio di confusione.

Questa cresta è senz’altro facile dal punto di vista dell’arrampicata, l’opinione di Achille Quarello è quella più condivisibile: sensazioni se non esaltanti certamente piacevoli. Si tratta infatti di una via di alta quota: un modo elegante per salire su una vetta, dove conta più l’ambiente, il modo di stare in montagna che non la continuità o tecnicità della roccia.

Da non sottovalutare l’avvicinamento con picca e ramponi sul ghiacciaio facile, ma crepacciato; stesso discorso per la discesa.

Ed è bello arrampicare in cresta! Tra due ghiacciai, nella giornata più calda dell’estate, godendosi il panorama, senza fretta, immaginando ogni tratto fino alla cima. E poi, giunti lassù, un bel po’ di sole, distesi sulle comode e calde placche sommitali.

Ultima giornata di ferie, occorre una montagna meritevole, ma non troppo difficile o faticosa. La Punta Giordani offre la quintessenza di tali qualità. Notare che molti passi possono essere evitati a sinistra su sfasciumi, ma è sconsigliato non solo per motivi estetici. In questo periodo tali sfasciumi cadono a valle da soli! Il vero divertimento è stare in cresta, dove la roccia è perfetta e solida anche dove è meno difficile. Il breve tratto di IV- non è banale con scarponi ai piedi, picca e ramponi nello zaino, ma con un po’ di attenzione si supera senza troppo sforzo.

Nota: la funivia da Gressoney quest’anno è chiusa: siamo partiti da Alagna, dove si sale fin oltre P.ta Indren. Poi si arrampica con un flappone micidiale, ma tant’è.

Con Serena, che ringrazio per la logistica, l’ottima compagnia e l’amicizia.

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