[gigya src=”http://www.flickr.com/apps/slideshow/show.swf?v=104087″ allowFullScreen=”true” flashvars=”offsite=true&lang=it-it&page_show_url=%2Fsearch%2Fshow%2F%3Fq%3DPunta%2BGiordani%252CCresta%2Bdel%2Bsoldato%252C%2Bvettenuvole%26m%3Dtags%26ss%3D2&page_show_back_url=%2Fsearch%2F%3Fq%3DPunta%2BGiordani%252CCresta%2Bdel%2Bsoldato%252C%2Bvettenuvole%26m%3Dtags%26ss%3D2&method=flickr.photos.search&api_params_str=&api_tags=Punta+Giordani%2CCresta+del+soldato%2Cvettenuvole&api_tag_mode=bool&api_safe_search=3&api_media=all&api_sort=date-taken-asc&min_taken_date=2011-08-22&max_taken_date=2011-08-22&jump_to=&start_index=0″ width=”500″ height=”375″ text=”true”]
Ci sono vie che non hanno bisogno di altro che il loro nome per essere identificate. Si pensi alla Biancograt, per esempio, o alla Kuffner. Anche la Cresta del soldato è indissolubilmente legata alla Punta Giordani (Monte Rosa), non c’è rischio di confusione.
Questa cresta è senz’altro facile dal punto di vista dell’arrampicata, l’opinione di Achille Quarello è quella più condivisibile: sensazioni se non esaltanti certamente piacevoli. Si tratta infatti di una via di alta quota: un modo elegante per salire su una vetta, dove conta più l’ambiente, il modo di stare in montagna che non la continuità o tecnicità della roccia.
Da non sottovalutare l’avvicinamento con picca e ramponi sul ghiacciaio facile, ma crepacciato; stesso discorso per la discesa.
Ed è bello arrampicare in cresta! Tra due ghiacciai, nella giornata più calda dell’estate, godendosi il panorama, senza fretta, immaginando ogni tratto fino alla cima. E poi, giunti lassù, un bel po’ di sole, distesi sulle comode e calde placche sommitali.
Ultima giornata di ferie, occorre una montagna meritevole, ma non troppo difficile o faticosa. La Punta Giordani offre la quintessenza di tali qualità. Notare che molti passi possono essere evitati a sinistra su sfasciumi, ma è sconsigliato non solo per motivi estetici. In questo periodo tali sfasciumi cadono a valle da soli! Il vero divertimento è stare in cresta, dove la roccia è perfetta e solida anche dove è meno difficile. Il breve tratto di IV- non è banale con scarponi ai piedi, picca e ramponi nello zaino, ma con un po’ di attenzione si supera senza troppo sforzo.
Nota: la funivia da Gressoney quest’anno è chiusa: siamo partiti da Alagna, dove si sale fin oltre P.ta Indren. Poi si arrampica con un flappone micidiale, ma tant’è.
Con Serena, che ringrazio per la logistica, l’ottima compagnia e l’amicizia.
dopo la cresta del soldato la continuazione più logica sarebbe la Cresta del Colonnello, saltando tutti i sottufficiali!
http://www.bouldermonviso.it/public/16/index.php?option=com_content&view=article&id=81:cresta-del-colonnello&catid=83&Itemid=469&lang=ita