Quel che conta…
Cosa c’è meglio di un’arrampicata nel sole di una calda giornata di fine autunno?
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Siamo a Rocca Sbarua, con l’intenzione di salire le classicissime Gervasutti-Ronco e lo spigolo Bianciotto, che si trova vicino all’uscita della precedente via.
Onestamente sono due vie bellissime. La Gervasutti ha solo il primo tiro un po’ unto e scivoloso. Nel diedro occorre solo fare attenzione a non abbandonarne il fondo per seguire spit o chiodi che portano su varianti. La dulfer si acchiappa bene, è fantastica.
Purtroppo lo spigolo Bianciotto non sono riuscito a salirlo. Mani che si aprono e braccia che cedono sulla fessura della prima lunghezza, ma anche da secondo roccia unta e pendoli da urlo. Gli ultimi metri sullo spigolo affilato infine sono da capogiro per vertigine e bellezza. La mia azione però ha la grazia di una mummia appena uscita dal sarcofago (ehm, quest’anno ho arrampicato poco). Pazienza, è stato comunque divertente e ringrazio Fabio per questa giornatona.
Quest’anno purtroppo ho arrampicato poco. Ma se penso che in una decina di giorni son riuscito a fare escursioni, fotografie, una sciata ed una arrampicata non posso che ritenermi privilegiato e più che soddisfatto. Intendiamoci, non posso dire di eccellere in nessuna di queste attività, ma ognuna di queste è stata un’esperienza cercata, ben vissuta e da apprezzare. Questo conta.
Appunto, ciò che conta…
ciao Gp
Vili! Ma lo sapete che Bianciotto scalò lo spigolo in un tiro solo e con un chiodo soltanto? ma lo sapete che il Gerva scalò la via in scarpe da città? E voi passate tutti gli spit che incontrate, vergogna!!!