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Il possente superanticiclone caldo è arrivato, anche se pare durare pochi giorni per lasciare spazio a nuovo föhn. Intanto andiamo ad arrampicare a Rocca Sbarua. Un po’ a sorpresa Renato mi propone la classicissima via Rivero. Come non cogliere l’occasione! Così termino quella via rinunciata anni fa in un freddo e nebbioso giorno autunnale.
La via è molto bella ed estetica, la roccia sempre aderente. Parte su uno sperone che termina in una larga fessura entusiasmante. Prosegue su diedri, traversi, un tetto dall’apparenza difficile si risolve senza eccessivo sforzo. L’ultima lunga lunghezza Renato la sviluppa sulla vicina via Sotto il vestito o niente (…aperta in periodi di inasprimenti climatici?), una bella placca solcata da profonde rigole. Nei tratti facili, sul IV, la chiodatura è molto essenziale.
Agli sci ho dato una mano di paraffina e li ho chiusi in cantina. Chi l’avrebbe detto, un po’ di tempo fa, che avremmo passato una giornata di Natale in parete con solo una maglietta a goderci il sole? Eppure la montagna è bella così. Se non c’è maltempo basta assecondarla e ci svela per ogni periodo i suoi lati più piacevoli. C’è sempre del buono, basta saperlo riconoscere. È sufficiente svincolarsi da programmi, ambizioni, stagioni e cogliere il meglio.
Una nota di merito ai gestori del Rifugio Casa Canada. A pochi mesi dell’apertura si nota già l’attenzione e sensibilità per la Sbarua: sentieri ripuliti, risegnalati e una rinnovata manutenzione alle vie di arrampicata.
se non ricordo male ‘sotto il vestito, niente’ è un film giallo ambientato nel mondo della moda, fa riferimento a quello che le modelle hanno in genere sotto il vestito….
Anche noi, visto il caldo, forse potevamo avere niente sotto il vestito o comunque poco.
Pensavo adducesse a ragioni climatiche, ho messo una ‘o’ di troppo!
Sarà una moda anche arrampicare, oggi? Speriamo di no.