Neve fantastica in un ambiente da sogno
Grandi, ma anche piccoli sogni passano accanto senza essere afferrati. Così vanno le cose della vita. Nei piccoli sogni delle montagne innevate il Colle del Grand Etret rappresenta per me uno degli ideali dell’itinerario perfetto, a lungo accarezzato. È la montagna che non solo visiti, ma la vivi, la respiri e ne cogli l’armonia della sua anima.
Come deve essere dunque una gita perfetta? Immaginiamo di andare nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, quindi di prendere un lungo vallone ampio e regolare. Quei valloni innevati così belli da essere percorsi e contemplati. Silenziosi. La neve che copre il torrente, le linee ampie e regolari delle convergenze tra i pendii al sole delle vette ed il basso azzurrino nell’ombra della valle. Poi il vallone si apre d’improvviso su uno splendente ghiacciaio di polvere vellutata, fino allo stretto colle dello spartiacque. Questo è il Colle del Grand Etret, posto tra i Denti del Broglio e il Mare Percia. Che non è un mare, ma la punta di una montagna – merita un approfondimento etimologico, ma ne parliamo un’altra volta… poi su di qui ci sono anche degli stretti…
Ci accontentiamo così? No, aggiungiamo pure che la neve è bellissima, 20cm di farina sopra un fondo ben consolidato. Una gita normalmente primaverile, ma che grazie alle condizioni di avanzata stagione di questo strano inverno possiamo già affrontare ora. Il sogno di ogni sciata perfetta è avere un bel pendio polveroso senza il pericolo della valanga. Ma quante volte davvero succede?
Ci accontentiamo così? No, aggiungiamo che anche dal punto di vista sciistico ed estetico il vallone è praticamente rettilineo, offre una sciata prima fantastica sul ghiacciaio e poi ancora diritta e scorrevole nel fondo del vallone, dove si gioca a saltare dossi e aggirarne altri. Ovviamente la neve è continua su tutto l’itinerario, siamo praticamente tornati con gli sci dentro la macchina.
Ci accontentiamo così? No, ringraziamo anche l’attivissimo CAI UGET di Torino che è venuto qualche giorno prima a battere la traccia, e che oggi ritroviamo qui con una nutrita e formidabile gita sociale.
Arrivati su abbiamo giusto il tempo per due foto e sorprenderci sul baratro che si getta in Valle Orco (dove per poco non finivano i miei sci), poi l’arietta ed un gran via vai impone di sciare via. Il Colle del Grand Etret ha tenuto fede alle aspettative, e corona un gran weekend dedicato senza alcuna premeditazione ai colli di montagna.
Ringrazio Gp, per l’amicizia e per questa giornata. Grazie anche per aver sopperito a tutto quel che ho dimenticato… Le grandi sciate abbiano inizio, stay tuned!
neve da sciogno, sci da sciogno, polvere da sciogno (bianca, tanta, impalpabile), ambiente da sciogno. Chi non scia è fuori.