Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Un altro inverno è andato

A poco più di dieci giorni dalla fine della stagione possiamo come sempre fare il punto sull’inverno che si sta chiudendo, tra previsioni giuste, mancate e statistiche.

Nulla di nuovo rispetto alla tendenza degli ultimi anni. Ancora una volta abbiamo avuto un inverno molto mite nei mesi che più dovrebbero rappresentarlo: dicembre e gennaio. A Cafasse gennaio si è chiuso con una media di +3,5°C, confrontabile con quello del 2012 e un poco meno caldo dell’impressionante caso del 2007. Non sono mancate temperature prossime o di poco superiori ai 20°C, ad inizio come a fine mese.

In pianura la mitezza è stata moderata da frequenti inversioni termiche a quote medie (coperture nuvolose più tipiche ottobrine che invernali), con cieli sereni in montagna e minime ben sopra lo zero sotto le nubi. La nebbia è praticamente mancata.

Molto scarse le precipitazioni, che sulle Alpi si rispecchiano nell’innevamento maturato a novembre, prevalentemente ad alta quota. A parte un irrilevante episodio nevoso abbiamo avuto solo piogge ai 408m di Cafasse.

Come già per i recenti inverni passati è febbraio ad essere relativamente fresco o almeno prossimo ai valori attesi. Finalmente in questo mese si vedono timidi flussi antizonali e nevicate, seppur deboli, con temperature finalmente più vicine alle medie.

Congratulazioni alle previsioni stagionali del CPC/NOAA. Completamente rispettate, hanno visto un inverno freddo a nord delle Alpi e caldo a sud, con il föhn come fenomeno anomalo nel suo perdurare per numerose settimane consecutive. Meno rispettate le previsioni del CNR, che promettevano un gennaio molto freddo, forse il più freddo dagli anni ’80 in poi…

E la primavera? Secondo le previsioni meteorologiche a lungo termine arriva puntuale. Con questa e parte della prossima settimana si esaurisce il moto retrogrado da est con temperature moderatamente fresche e tempo umido. Dai primi giorni di marzo spunta aria molto mite e probabilmente asciutta. La ginestra possa fiorire rigogliosa.

Fonti:

5 thoughts on “Un altro inverno è andato

  1. C’è un aspetto che mi preoccupa tanto quando penso ai cambiamenti climatici in atto, soprattutto a quelli che si verificheranno nei prossimi decenni secondo quanto ci dicono i climatologi.

    E’ quello relativo alla mia salute. Molto scienziati che si occupano del clima ci avvisano sugli scenari (terribili) a cui andremo incontro se la temperatura media globale continuerà a crescere.

    E quelli che studiano medicina? E i ricercatori in campo medico? Cosa ci dicono? Quali effetti avranno i cambiamenti climatici sulla nostra salute?

    E’ quest’aspetto che mi spaventa molto: nessuno ci dice niente. Tutti si occupano del domani, del giorno dopo (e in questi tempo ce ne accorgiamo più del solito, visto le elezioni che incombono).

    Ma delle cose serie ed urgenti (urgenti perché necessitano di decisioni da prendere adesso e non domani), chi se ne occupa?

    1. Interessante. Scusami se torno solo ora sull’argomento, ma ho passato un po’ di giorni… svalvolati.
      Io penso che l’uomo sia molto adattabile al clima, lo si vede già ora tra le diverse razze sparse a varie latitudini. Ma questo vale a lungo periodo, mentre stiamo accelerando un po’ troppo i cambiamenti climatici.

      Per quel poco che ne so, penso che una fonte autorevole possa sempre essere l’IPCC, l’organismo ONU che vigila sui cambiamenti climatici. Ad esempio vedi qui. Gli ho dato solo una rapida occhiata, ma pare un po’ inquietante. Soprattutto per le aree più depresse del pianeta, ma in minor misura (forse) anche per quelle più benestanti (aumento malattie infettive, peggior qualità dell’aria…). – Sì, certo, dovremmo tutti farci anche domande come quelle che hai posto tu.

      1. Grazie Beppe. Mi sono assentato dalle montagne per un mesetto causa fastidiose indisposizioni, ma nulla di rilevante. Grazie per le segnalazioni, molto interessanti. Vedo che sei stato rapito dallo spirito di Sea.

Commenti

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