Mont Maudit – spalla NE
È fuor di ogni dubbio che le creste del Monte Bianco siano tra le più belle che si possano trovare sulle Alpi. Tra di esse, la cresta Kuffner, che collega la Tour Ronde alla spalla nord-est del Mont Maudit, rappresenta uno di quegli itinerari citati ad esempio per cosa possa riservare questo ambiente in quanto a bellezza e tipo di scalata. Le classiche foto della mezza luna, un tratto della cresta, hanno fatto il giro del mondo non solo sulle riviste di settore come generico simbolo di cosa riserva la bellezza del Monte Bianco.
Una salita a lungo pensata e sempre non considerata per tanti fattori. Si tratta di una progressione su misto per oltre 1000m di dislivello, con difficoltà abbordabili, ma continue (III-IV con ramponi e tratti fino a 60° su neve). Il ritorno è molto lungo in quanto occorre scendere la normale al Maudit sull’itinerario “3 monts Blanc” e rientrare al Torino. Inoltre lo sviluppo severo della cresta non consente un ritiro verosimile: una volta iniziata va portata a termine.
Se presa in buone condizioni lo sviluppo è tecnicamente divertente, con bei pendii di neve alternati a fantastici speroni di granito proteggibili a proprio piacere. Divertente e appagante, dopo circa 1000m di questo tipo di ambiente ne sarete soddisfatti e ne avrete basta. La spalla NE, punto terminale della cresta a 4336m apparirà come il felice, storico traguardo di una indimenticabile giornata. Potrei continuare a parlare di gradi, dettagli, appigli, ma sarebbe troppo diminutivo. Non è certo per il grado e per le difficoltà che si scelgono queste salite, ma per essere con gli amici migliori tra questi elementi e vivere ogni attimo questa incredibile esperienza in montagna. Le luci dell’alba, i profili delle montagne, lo sviluppo della cresta, i torrioni di granito, le grandi cornici di neve… quanti scenari riserva la montagna a chi sale su di qui.
Orograficamente la cresta Kuffner separa il Cirque Maudit dal versante Brenva. La salita riserva quindi una spettacolare visione su questi diversi versanti del Bianco. Da una parte l’arete du diable e il Tacul, dall’altra un continuo boato di crolli in un caos glaciale senza fine dominato da seracchi impressionanti.
Siamo saliti per l’attacco diretto su ottima neve e pochissimo ghiaccio aggirando una superterminale. L’attraversamento della mitica Androsace ha dato da fare. Nel primo pomeriggio continui temporali e una nevicata hanno rallentato la salita; dalla spalla NE in piena nebbia siamo ridiscesi direttamente verso la spalla del Tacul. Giusto in tempo per assistere ad un indimenticabile tramonto. Segue una… gradevole passeggiata defaticante (?!) al chiar di luna verso il Gran Flambeau, miraggio di continue allucinazioni tra seracchi con redivive Androsace che spuntavano a sbarrare la strada…
















Ringrazio Giorgio e Paola, amici straordinari per una salita strordinaria; con loro la giornata è stata ogni attimo piacevole e fantastica, anche quando cominciava a nevicare.
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Per dirla alla francese – anzi, alla savoiarda – “Chapeau”
Da quando parlavi di creste mi aspettavo un colpo del genere. Complimenti
Fantastico … al cospetto delle Arete du diable! Complimenti Marco!
vediamo se adesso salta ancora fuori qualcuno a romperti i coglioni con l’etica, gli spit, le doppie etc. che tacciano per sempre.
ma vatti a nascondere esaurito…
ecco che è uscito il cialtrone di turno.basta chiamarli, arrivano. Nomini gli spit e arrivano, ottimo richiamo per gli stupidi e i falliti che credono d’essere chissà che.
Il trapano Marco non l’ha preso perché c’è l’avevo iooooooo!!!!!!
mi aspetto che qualche miserabile sputasentenze salti fuori, magari a dire che non l’hanno fatta proprio pulita, che hanno usato un anello di corda di troppo e così via. ciao
si vede che hai una cognizione malata dell’alpinismo, tendente a mitizzare salite ordinarie, solo perchè probabilmente tu non farai mai manco quelle…
Sicuramente non le faccio, io mi accontento di andare al Monte Soglio.Non sono mai stato in grado di salire in certi luoghi, ti dirò, nemmeno al rifugio Torino in funivia perchè mi sento male, e poi soffro di vertigini. Quindi tendo a mitizzare, hai ragione.
Se vorrai poi spiegarmi la concezione sana dell’alpinismo, te ne sarò grato.
Comunque firmati, o forse non serve nemmeno. Hai già risposto all’appello quando ho chiamato in causa i miserabili sputasentenze.
Dimenticavo, non mi sono firmato nella risposta precedente, sono jcr, oppure riccardo, se preferisci, molto piacere.
Ciao Riccardo. Meglio così, parlano i fatti. A presto
ma vuiet i sei matt !!!! COMPLIMENTI
A leggere tra le righe viene da pensare che un certo alpinismo sia un sano sfogo per menti malate… o viceversa.
E’ un peccato che post appassionati che hanno per unico scopo trasmettere le emozioni di chi pratica montagna, siano rovinati dai commenti imbecilli di chi accetta le provocazioni (a mio avviso altrettanto deplorevoli) e che vuole minimizzare l’attività altrui. Si può avere idee diverse e discuterne civilmente ma ciascuno è libero di praticare l’alpinismo che vuole, dove vuole e come vuole.
Dunque, tralasciando i fanfaroni, un bravo a Marco per la bella salita e per le belle foto che mi hanno fatto tornare alla mente questa bellissima via (per nulla “ordinaria”) percorsa ormai 20 anni fa.
M.B.
Non mi sembra che lei, caro signore , lo scorso anno fosse tra i più tolleranti nell’accettare l’altrui idea di alpinismo, un’idea diversa dalla Sua. Mi pareva anzi di ben differente opinione. Com’è che ora si fa paladino della tolleranza?
RinnovandoLe l’antipatia che nutro nei Suoi confronti, La saluto
Ricu… fai il bravo…
Caro, Riccardo jr (firmati con il cognome altrimenti sei come l’anonimo), io difendo con forza le mie convinzioni come è giusto che sia ma so qual’è il limite dell’educazione e della decenza. Soprattutto lo faccio argomentando e senza pensare alla fine di detenere il verbo assoluto come spesso dai l’impressione di fare tu, che invece di limitarti a godere del bel post non hai perso l’ennesima occasione di tirare in ballo le solite polemiche. Poi c’è l’imbecille che abbocca, certo, ma è il solito rissoso di turno stimolato dal provocatore. Io invece non ti rinnovo la mia antipatia perchè non ti conosco e dietro la tastiera si fa in fretta a diventare antipatici. Rinnovo invece l’invito a scalare insieme una volta o l’altra.
Cordialmente
Marco Blatto
Come già Le scrissi lo scorso anno, quando lei auspicò un incontro al biollè:” comincio a prepararmi all’incontro.”anzi, è da allora che sono pronto, ma cosa vuole che scali uno come me? Un letamaio al più.
riccardo argentero arzignano VI
ok, mi ritiro, lascio il campo a questi puristi dell’alpinismo tradizionale e alle loro vane illusioni di grandezza.perdonami
Tutto ‘sto bordello per la Kuffner? E’ una bellissima salita che richiede un certo impegno, sono in tanti a salirla ma sono di più quelli che non la salgono, per cui bravo Marco ora ti aspettano le vie della Brenva!
E’ proprio vero che l’importante è essere convinti o convincersi a vicenda…
sono convinto che sei un… (fai tu)
Wow!
ps: intanto mi sono accorta di aver già fatto una camminata nella Val Ferret, è davvero bellissima per le escursioni…spero di tornarci presto.
Buon weekend ed a presto!