Assieme a Varnia ci dirigiamo decisi verso la Quinseina, perchè da sotto si capisce che qui inspiegabilmente la neve inizia già a 1200m. Si capisce? Effetti allucinogeni? Avvicinandoci è tutto asciutto e di neve non se ne vede neanche sui fianchi della montagna. Beh, va beh, è un esperimento il nostro… poi sono tutti capaci a sciare se c’è la neve – dice Jcr. Io sono un po’ perplesso, ma l’esperto continua asserendo che è come con le ragazze, non le puoi trovare sempre tutte belle. Tralascio i dettagli perchè la logica si fa davvero complessa.
Ma veniamo all’azione fluida e decisa della giornata! Messi gli sci a spalle sopra Santa Elisabetta cominciamo a girare per una mezz’ora attorno alla montagna per vedere se casomai la neve s’è nascosta. Se s’è nascosta s’è nascosta bene, perchè non la troviamo. Nella foga sperimentale del momento decidiamo di provare persino a salire per vedere se con la quota la neve appaia. Le cose migliorano sorprendentemente. Diamine, saperlo subito, ma chi lo andava a immaginare…
L’aspetto interessante è che la neve è completamente trasformata, primaverile, complice il caldo dell’anticiclone subtropicale Varnia, una struttura così potente che pare durare almeno fin verso Natale.
Per peggiorare un po’ la situazione sotto la cima decidiamo di attraversare verso la punta settentrionale, ma veniamo fermati dai resti di una enorme valanga di fondo, che ha lasciato il prato scoperto. Ci portiamo sulla vetta poco oltre la croce della cima meridionale. La vista è straordinaria, fa caldo e tra le condense che affliggono la pianura spuntano radi edifici metropolitani, mentre tutto quel che può riflettere il sole scintilla, umiliando le dense foschie padane.
Prendo il sole, il the e il piacere di essere qui nel sole della breve giornata invernale. Poi con calma mi spello.
La discesa? Fantastica sotto la vetta, la parte più ripida è su una piacevolissima neve primaverile. Man mano che si scende il manto bianco è così scarso che occorre girare tra i sassi, fin quando, poche centinaia di metri sopra la strada, ci sono solo più sassi. A conti fatti è stata un’ottima giornata: gran sole, mitezza, neve perfetta (dove c’è), una montagna carina e panoramica.
Grazie a Jcr che ha creduto in questa giornata e nella montagna che può essere bella e divertente anche senza una polvere da urlo!
concordo.. tutti sanno sciare quando la neve c’è! Sulla mia montagna madre poi se si coglie l’attimo ci si toglie davvero qualche bella soddisfazione!
era una gita da amatori.