E così ho preso al volo Clà e la sua intenzione di fare una veloce visita all’Aquila di Giaveno, la montagna in cui iniziò tutto. Da quel giorno in cui nel 2008 il visionario Jcr decise di farmi provare gli sci pur non avendo io mai sciato nemmeno in pista ne son passati di anni. E gli sci li ho portati dappertutto, dai 600m ai 4500m e oltre. Sono stati anni di ambienti incredibili e amici straordinari.
E così siamo ancora qui, oggi non c’è il sole, ma l’invariante negli anni è l’aria mite. Il disgelo arriva fino a 1900m. La prima parte della stradina si scenderà a piedi, sulle pietre.
Il cielo oggi è molto interessante: sopra una prima stratificazione nebbiosa usciamo in vista di un sole traslucido, mentre in lontananza, verso le Marittime e gli Appennini, alcuni imponenti sviluppi cumuliformi brillano sfacciatamente al sole. Niente sole invece sopra di noi, ma merita lo stesso. La sciata è stata remunerativa nell’atmosfera natalizia che infonde una piacevole tranquillità.
Su questi assi negli anni ho imparato ad essere vento quando era ora di volare, ed essere neve e terra quando era ora di restare ed immedesimare. Ogni momento è stato unico e indimenticabile. Soprattutto quando ho inforcato larici e sbattuto la testa dappertutto, preso frustate da ontani e noccioli. Ringrazio con piacere la del tutto ritrovata, ristabilita immancabile Clà, grazie ad Ilio (anche per avermi ricordato belle canzoni!), e Vale per il dopogita. Buone feste!!
Grande poeta!
L’importante non è quanto si cade ma è rialzarsi 🙂
Puro Vangelo 🙂
Grazie flaco dei tuoi post sempre molto belli.
Buon Natale!