
C’è molto lontano, un mondo strano, strano e fantastico… verrebbe da dire per la Tomba di Matolda, luogo leggendario dove riposerebbe l’infelice principessa vittima di una guerra tra Franchi e Longobardi. La vicenda ha ispirato in tempi recenti anche un romanzo.
Dal punto di vista escursionistico questo ampio cucuzzolo del tutto privo di interesse in estate, contornato da una fitta boschina, diventa un fantastico ambiente “norvegese” in inverno, con ampi dossi, doline e candidi valloncelli innevati.
Saliamo da Sant’Antonio di Lemie direttamente e senza passare dal Collombardo. Mi gusto la salita nella neve polverosa facendo foto e vagando sui pendii seguendo la traccia di Massimo e Walter, mentre seguono Angelo, Jcr e Clà che mi polverizza nel finale.
Questa gita è consigliata per chi ama paesaggi poco affollati e lontani da divieti e rumori. Qui c’è sempre un gradevole silenzio. Occorrono altresì condizioni di neve polverosa e cieli sereni; giornate corte per un pizzico di raccoglimento in più. Lo scarso dislivello consente una salita tranquilla anche partendo a tarda ora. L’itinerario è anche abbastanza riparato dall’azione del vento. Cosa volere di più? Nel panorama sterminato e incerto si dipana la nostalgia di Matolda. In un attimo siamo nella neve polverosa che ci riporta a valle tra curve, tonfi e divertimenti.







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È “Comba”. La ” tomba” è un’errata trascrizione del toponimo originario.
Grazie, interessante, …me lo appunto a futura tombale memoria 🙂
… combale memoria…