Cenni di scialpinismo ravanoso

L’idea di oggi è di andare in cerca di un famigerato Canalone Rosso, culminante nel Passo del Canalone Rosso (cosa credevate?), nel gruppo Ovarda-Servin. I canaloni in primavera, quando le valanghe sono ormai cadute, rivestono un fascino particolare e offrono singolari punti di vista sull’ambiente alpino.
Dalla frazione Cornetti di Balme raggiungiamo così il Lago Paschiet. Da qui dovremmo attraversare verso il Bivacco Gandolfo. Per un equivoco di interpretazione della relazione – privi nondimeno di carte, gps e altri gingilli – proseguiamo però a destra (ma dov’è la destra?\dov’è la sinistra?). Sì perchè noi in montagna saliamo a caso, convinti che il soffio della buona stella porti ogni destinazione al Passo del Canalone Rosso. Si tratta dell’alpinismo ravanoso: guarda la montagna di sotto, sali, arriva da qualche parte – sono le regole di questa interessante disciplina. Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare, e allora su per la neve!
Ordunque sali e sali qualche dubbio interviene allorché nessun canalone si apre allo sguardo, men che meno la Torre d’Ovarda che… diamine fino a poco fa era qui! Allora che si fa? Non lo so, ma dobbiamo andare. E saliamo.
Sali e sali dopo un po’ ecco apparire la Torre, ma… è dietro un crinale, dall’altra parte, mentre i pendii stanno rapidamente interrompendosi contro un cielo blu carico! Attraversando ampi pendii nevosi arriviamo a constatare che siamo sopra il canalone, a due passi dalla Cima degli Ortetti (2979m).
Diamine, cerchi un canale e trovi un pendio, cerchi un passo e trovi una cima!
Mentre Jcr va su tutte le furie per aver perso il canale cui anela da anni – strani sortilegi ogni volta glielo negano – io faccio due delicati passi in cresta, sulla cima sudorientale, per poi ridiscendere verso il Passo del Canalone Rosso fin dove la cresta non s’interrompe con un salto molto ripido. Giusto per vedere che esista davvero questo passo! Esiste, a volte almeno.
A dir il vero si legge in letteratura che l’itinerario di salita alla Cima degli Ortetti preveda anche un canalino di raccordo tra pendii superiori ed inferiori. Noi non abbiamo trovato nulla di tutto questo, o non lo abbiamo notato.
Alla fine c’è sempre la discesa, oggi abbastanza divertente, tra pendii sterminati e neve pappona, ma non tagliagambe. Con neve sicura come oggi è anche possibile sopra il Lago Paschiet tagliare alla base della lunga parete rocciosa verso sinistra fino a raccordare i pendii dell’intinerario dell’Autour.
Avete letto la vera storia della salita casuale alla Cima degli Ortetti.




















Mai ignorare il Bivacco Gandolfo se si vuole andare al Canalone Rosso! Grazie a Jcr (alla prossima si fa il canalone!) per questa incredibile giornata sulla Cima degli Ortetti in una atmosfera incredibilmente tersa e calda, da primavera avanzata.
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Il titolo è un programma… complimenti per relazione e salita!!