Sono preoccupato. Da quando il flippangher mi ha sorpreso a mescolare tè nello zucchero mi ha prospettato un futuro inquietante. A una certa età il sangue si riempie di sostanze pericolose, che creano problemi circolatori. In effetti ho cattive abitudini alimentari e, in più, passo una vita prevalentemente sedentaria. Muoversi invece contrasta l’accumularsi di sostanze sbagliate nell’organismo.
Per di più odio le palestre, il fitness, la ginnastica… ogni tanto provo ad applicarmi, ma sono pigro. Insomma sono messo male. Per fortuna incidentalmente mi piace la montagna, e per andare in montagna tocca muoversi un poco.
Bisognerebbe sempre andare in montagna per stare bene allora – a questo penso salendo per l’ennesima volta sulla Bellavarda, da solo, in una grigia giornata tardoprimaverile.
Certo preferirei il sole, ma bisogna pur andare, sennò c’è quella cosa del sangue che mi insegue…
Salendo incontro i marghè che stanno completando la transumanza. Ne supero uno e la sua capretta mi si attacca dietro: finisce per farmi compagnia fino agli alpeggi. Paesaggi bucolici mi accompagnano. Dal San Domenico in su c’è tanta nebbia, ma anche prati coperti di fiori. Tanti fiori. Fiori nella nebbia, anima di un mondo che vuole il bello anche quando ci si trova nel grigio.
Bastava che mettessi poco zucchero!!!
Graziano ciao ! è una vita che dico a Marco di non mangiare così tanti dolci che esagera veramente ma non mi ascolta vedo 🙂 magari se rompiamo le scatole in due desisterà prima o poi dallo zuccherare tutto 🙂
claudia
Santo grahal! Se vi coalizzate pure è la volta che non tocco più zucchero… e magari inizio anche a bere! :O