Vettenuvole

Reali fantasie di nuvole, montagne e altre amenità

Anidride solforosa

Metà anni ’70. Ancora sul contrasto tra periferie e città. Una canzone forse di ecologica alienazione, di un’amara ironia, follia e con una sotterranea intensa tenerezza. Giusto anche per ricordare Roberto Roversi.

Sono andata via perché rimanere sempre a Faenza non è che m’interessasse troppo, non puoi sempre rifugiarti nella foresta; e sulla spiaggia del mare l’ombra si scioglie, ti fa disperare.

Ero una ragazza un po’ nervosa ma intelligente, però di calcio non capivo niente. Per questo non mi sono sposata, no.
Ma io guardavo il mondo piangendo, perché ero contenta, perché ero contenta, perché ero contenta!

Ieri la città si vedeva a malapena, oggi la città si vede tutta intera.
Ieri il mare si scuoteva da fare pena, oggi il mare ha la barba tutta nera.
Gli elaboratori hanno per sorte di aiutare l’uomo a vincere la morte. Infatti se il vento dell’inquinamento tende a salire lo aiutano a morire.
E aiutano anche l’amministrazione, patrimonio forestale in distruzione.

Verrò, verrò, è fuori discussione perché qualcosa deve pure accadere.
In giro c’è molta rivoluzione, tu sballi sempre tutto e soprattutto non mi dai attenzione.
Non vedi, tu non vedi come il mondo sembra brutto? Però posso incontrarti? Posso vederti? Posso rivederti? In un giorno della settimana? Anche se abiti in una città lontana.

L’uomo, l’uomo, l’uomo,l’uomo si serve degli elaboratori per migliorare il mondo in cui si vive! Percentuali di particelle solide presenti nell’atmosfera; tutti i dati raccolti sono trasmessi all’elaboratore.

Sapremo quante volte fare l’amore, o quante volte i fiumi in Italia traboccano.
Ma i cittadini di Filadelfia vivono sotto un cielo pulito.
Io ti segno a dito e tu segna pure me. Sono felice.

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