Ogni anno le transizioni tra le stagioni si succedono in maniera diversa. Ogni tanto succede che il primo novembre si facciano le prime sciate e sia già freddo. Ogni tanto, come oggi, succede che si stia meglio che in piena estate e si salga ancora abbastanza in alto.
La gita odierna, sul Monte Bessanetto (2939m), regala una gran giornata di sole e panorami splendenti. La Val Saulera è limpida e silenziosa, non ci sono le nebbie e i rumori dell’estate. Superata la brina del Pian della Mussa il sole diventa prevalente e mite. Una rapida salita di un’ora e mezza o poco più porta al Passo delle Mangioire. E da qui lo spettacolo è davvero piacevole, tra gli indefiniti pascoli dall’erbetta secca color oro, che scricchiola sotto i piedi. Il laghetto di Bessanetto è bianchissimo, una tonalità dovuta in parte ai primi ghiacci che lo ricoprono. Il lontano Lago della Rossa invece è ancora completamente scongelato.
La salita alla vetta presenta solo una breve paretina, che difende il punto culminante da ogni lato. Girovagando alla base della paretina si trova un segno giallo, che indica un breve diedrino. Da porre un po’ di attenzione solo per la roccia friabile del micascisto, sfaldoso e avaro di appigli netti, ma ci sono davvero pochi facili metri da superare.
Il panorama è fantastico, e c’è la solita aria immobile dell’autunno che rende tutto più prezioso e inafferrabile. Gli spazi estesi a perdita d’occhio sono disseminati di una solitudine incredibile, gli unici segni di vita si vedono laggiù sul Pian della Mussa. Raddrizzo la croce di vetta.
Potrei scendere sull’ombroso lato del Gastaldi, ma preferisco prendere ancora un po’ di sole, prima di valicare le strette mangioire della Val Saulera. L’autunno delicato dai meravigliosi colori ha regalato questa ultima occasione prima dell’arrivo della neve. C’è sempre qualcosa che si perde, che non si riesce a trattenere e capire fino in fondo tornando indietro da luoghi come questi in giornate come queste.