Notturno

Visto che si è iniziato a scrivere parlando di fenomeni celesti, finiamo nello stesso modo. Un adorato cielo notturno sempre più insidiato dall’inquinamento luminoso, anche in tempi di crisi e risparmi energetici. Fatto che rende ovunque un po’ più difficile coltivare questa passione: quella di starsene al freddo di notte a scrutare e scattare foto alle stelle.

Fare le foto alla Via Lattea è relativamente semplice: un cavalletto, un obiettivo grandangolare e via. Per ottenere risultati discreti occorre sbattersi di più, specie in postelaborazione con compositazioni. Ma nella pigrizia sono piacevoli come ricordo anche delle semplici pose come queste, magari coadiuvate da un programma di eliminazione del rumore sulle lunghe esposizioni di cui dispongono le normali reflex. Con un 15mm si ottengono stelle accettabilmente puntiformi fino a 30-40s di esposizione.

Il cielo questa sera è disturbato da qualche nuvola alta e trasparente, ma è sempre uno spettacolo bello da vedere e da cui lasciarsi meravigliare. Una volta stellata che l’obiettivo riesce a distinguere in ammassi, tenui nebulosità, galassie. Ho davanti un immenso sipario di luci che riempie questa notte solitaria, con i pensieri che si perdono verso mondi lontanissimi e domande senza risposta. Non ci sono disegni di destini lassù, non il toro, Orione, ninfe nei dintorni di Aldebaran, ma solo infinite possibilità. Scatto a ripetizione, mentre mi sento fortunato ad essere qui in faccia al caos silenzioso dell’universo. Finita la batteria torno verso il centro di Vonzo, dove le luci diffondono un chiarore delicato e caldo, natalizio. Un’ultima occhiata e mi rifugio al caldo con una tisana calda, e buonanotte.

In fila a tante stelle un altro anno sta per finire, un anno bizzarro meteorologicamente, che ha insidiato umori e attività in montagna. Ringrazio gli amici che hanno ancora una volta condiviso qualche gita, trovando lo stesso un po’ di piacere tra le schiarite. Buone feste.

“Sono gerani e non parole d’amore, questo lo so”.