C’è ancora qualcosa da dire su Walter Bonatti, delle sue imprese incredibili in montagna e dei suoi viaggi avventurosi?
Pensavo di no, invece sì. Perchè la straordinaria narrazione, ultimo regato che ci ha lasciato Rossana Podestà dalla sua casa di Dubino, del film W di Walter rappresenta un documento davvero prezioso, affettivo. Il racconto di Rossana si unisce a riprese storiche ed alcuni materiali inediti che ci raccontano di un grande alpinista esploratore, ma anche, soprattutto, di un eterno bambino che non smette mai di sognare e desiderare nuove mete. Fino all’ultimo viaggio, fino agli ultimi giorni, come se la vita fosse una continua linfa da cui attingere rinnovati entusiasmi.
Intenso e commovente, il documentario si apre infine ad un attimo di riflessione sul senso di una vita piena, forse racchiusa in quel sorriso che Walter Bonatti era solito regalare. Non vi svelo di più, solo un ricordo che ho dei primi anni ’90. Un’intervista di Emilio Fede, forse l’ultima a Bonatti. Era senz’altro un periodo “non parlategli del K2”. Ricordo una certa tensione iniziale, un avvertimento a non nominare quella questione. E poi uno sciogliersi progressivo ed incantato nel ripercorrere gli anni con la sua compagna. Questo film racconta quella parte della vita e dell’anima della persona che ha a che fare con i sogni, gli entusiasmi e le passioni di una vita vissuta sinceramente con gli altri e con se stessi.
– Bonatti, come vive la sua terza età?
– Come voglio io! Le pare poco?
In realtà Bonatti è stato più volte ospite da Fazio nel suo “Che Tempo che Fa”. L’ultima credo nel 2009. Secondo me, se vai sul sito della RAI, trovi alcune delle sue interviste più recenti :). Bella segnalazione: non conoscevo la collana de “La Gazzetta”
Hai ragione, grazie per il suggerimento. E` che a volte i ricordi giocano strani effetti sugli affetti.