
La Cima Montù (2248m) è una delle principali vette della conca dell’Alpe Bianca, in Val di Viù. La sua eleganza appare già in basso, dal paese di Viù, essendo la cima più delineata della zona.
Ritorno sempre con piacere in questo periodo dell’anno nell’anfiteatro dell’Alpe Bianca. Zona negli anni ’80 oggetto di speculazioni edilizie e progetti mai decollati, lascia oggi allo sguardo incredulo del visitatore rifiuti metallici ed ecomostri. Ciononostante resta un ambiente che restituisce ancora bellezza e, in inverno, itinerari per lo scialpinismo: Ciarm del Prete, Ciriunda, Marmottere sono alcune delle belle e semplici cime sciabili.
Il nostro itinerario (pendio est, 3.3, E2) è senz’altro per chi cerca nella montagna un approccio diretto, evidente, senza lunghi sviluppi e avvicinamenti. La vetta domina, attrae, seduce con la sua dirompente presenza. E così, una volta attraversato il pianoro posto sopra l’ecomostro dell’Alpe Bianca non resta che risalire i ripidi pendii direttamente, fino in cima. Poco più di un migliaio di metri di dislivello e si arriva.
Ci troviamo così a percorrere un mondo affascinante, quello della neve intorno ed oltre i 30° di inclinazione. Si srotola la lingua e si sale, si sale, si respira l’elemento bianco che emana primavera nel sole pallido. I polmoni si riempiono di primavera, il cuore pulsa primavera in un cielo color madreperla. Si arriva fin sotto la cima, ad est, poi percorrendo l’ultimo tratto di cresta fino alla piccola croce.
Un pregio di questo itinerario è il suo isolamento: pochi sono quelli che percorrono questo pendio. Così ci si trova subito isolati, nel dialogo calmo con il mistero della montagna, che cerchi inutilmente di decifrare tra le pieghe delle creste ed i disegni del vento nella neve cotta dal sole.
Uno sguardo tranquillo e riposante su panorami noti e sempre belli precede la discesa, diretta quanto la salita, troppo breve, a tratti un po’ troppo sfondosa. Una discesa davvero divertente. Sul pianoro la temperatura cala per effetto di una insolita inversione termica, così ritroviamo una neve durissima, che ci riaccompagna fino alle conifere da cui abbiamo iniziato questa giornata.
Una mezza giornata di felicità in montagna ha un effetto straordinario sul benessere dell’esistenza.











Ringrazio Jcr e Morellander, esperti conoscitori delle nevi per questa bellissima sciata, per me tecnicamente un po’ al limite.
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